Demolizione chiesetta di Kamut: 4 colpevoli di aver agito senza autorizzazioni e danneggiato la strada “porta Palermo”

Demolizione chiesetta di Kamut: 4 colpevoli di aver agito senza autorizzazioni e danneggiato la strada “porta Palermo”

ENNA – Ieri a Enna, i carabinieri hanno notificato a 4 persone il provvedimento di avviso della conclusione delle indagini preliminari per i fatti relativi al danneggiamento della “chiesetta di contrada Kamut”.

Il sostituto procuratore della Repubblica ha emesso il provvedimento a carico di Rosario Arena, 59 anni, imprenditore edile, Paolo Puleo, 59 anni, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Enna, Fiorella Maria La China, 33 anni, legale rappresentante all’epoca dei fatti, della ditta Stompo Luigi s.r.l., e Rosario La Delia, titolare dell’omonima ditta individuale, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo.

I reati consistono in: danneggiamento dei resti della chiesa, del pilastro d’accesso all’omonima Torre, che ha alterato l’antico tracciato della strada comunale denominata “porta Palermo” e i beni che si trovano nella zona sottoposta a vincolo paesaggistico “Vallone Scaldaferro”; esecuzione di lavori senza la prescritta autorizzazione degli enti preposti; abbandono, sulla strada comunale denominata “porta Palermo”, di rifiuti ferrosi; violazione delle norme dell’affidamento diretto di lavori in “somma urgenza”; mancata redazione del verbale di consegna dei lavori che indicasse le condizioni e circostanze speciali locali riconosciute.



Infine, per il solo Puleo, aver rappresentato falsamente nella relazione tecnica, l’iscrizione di una delle ditte aggiudicatarie come ditta di fiducia dell’amministrazione, inducendo così in errore i componenti del consiglio comunale, che dichiaravano l’atto immediatamente eseguibile, e per due degli imprenditori aver redatto un contratto di nolo autocarri, dissimulante un subappalto, senza l’autorizzazione del committente pubblico.

Sono stati quindi identificati i responsabili di un evento che, nel Natale del 2015 ebbe una rilevante risonanza mediatica per i cittadini ennesi.

Fonte immagine: ViviEnna