CATANIA – Una donna che scrive in prima persona raccontando della vita di un uomo, Ermes, il protagonista de “Divagazioni Amorose”.
Si tratta del primo libro di Daniela Ginex, un volume da leggere tutto d’un fiato per il suo stile perfettamente scorrevole, fresco e intrigante, che verrà presentato il 4 novembre al Palazzo della Cultura di Catania a partire dalle ore 17,00.
Duecentoventotto pagine colme di ironia, in cui si sfoglia l’album dei ricordi del protagonista, fino a raccontare la sua vita da “adulto” o forse è meglio dire da ragazzo cresciuto. Ermes, si mette a nudo con le sue contraddizioni e la sua debole forza di volontà: un’esistenza costellata da bei traguardi, ma anche profondi scivoloni, sempre in balia degli eventi.
Raccontare la trama, sarebbe scorretto. Quindi basti sapere che la storia comincia con un’accesissima lite tra Ermes e la moglie dopo che il protagonista, professore di liceo, ha svelato di avere una relazione extraconiugale con una sua ex alunna rimasta pure incinta.
Da quel momento la vita “perfetta” del protagonista viene completamente sconvolta, ma sarà sempre influenzata dalle tre donne forti e più importanti della sua vita: la madre, la sorella e la moglie.
Ciò che più stupisce nella lettura, è che la scrittrice sembra filmare la realtà catanese e della sua provincia, riproponendo con estrema fedeltà molte scene e luoghi della vita quotidiana moderna in cui si innestano anche l’influenza della religione e degli studi classici che hanno determinato la grande cultura di Ermes.
Lo stile utilizzato dalla scrittrice è maturo, consapevole e stupisce realizzare che in realtà il personaggio di Ermes è nato “in laboratorio”. “Frequento da un paio d’anni la scuola di Luigi La Rosa, è lì che ho imparato davvero tanto – racconta Daniela – Confrontarmi con un lettore per me è stato fondamentale, è lì che ho capito fino a dove la mia scrittura potesse arrivare e quanta parte di me potessi mettere nel mio racconto, ecco perché nel libro c’è molta ironia: quella sono io, cerco di esorcizzare sempre tutto”.
Una donna decisa, che ama la scrittura da sempre, e che quando poggia la penna sul foglio, ama comunicare qualcosa di preciso.
“Quando scrivo cerco di essere concreta, non amo i romanzi in cui manca questo tipo di caratteristica – spiega Daniela Ginex – Io non ho attinto da una storia vera, ma nel mio racconto ci sono tanti piccoli episodi della mia infanzia e anche di esperienze che mi hanno circondata. Mi piace che ciò che viene fuori possa essere considerato quanto più realistico possibile. È così che sento di fare immedesimare i lettori”.
Come già accennato, il libro è scritto tutto in prima persona e da lì emerge la capacità della scrittrice di calarsi in altro da sé, senza che venga fuori alcuna forzatura. “Volevo provare con un esperimento del genere, mi incuriosiva vestire i panni di qualcuno che fosse così distante da me anche a livello di genere”.
È un racconto furbo e parecchio sincero, alleggerito da una capacità, tipica delle persone intelligenti e di cultura, come effettivamente è Ermes di non prendersi mai troppo sul serio. Ciò che accade è ciclico perché Ermes non è un personaggio destinato a cambiare o ad evolversi: nella sua vita ha sempre perso “la retta via” perdendosi in “divagazioni”.