Deposito di parti di auto rubate e liquidi pericolosi in nero: un arresto e una denuncia a Palagonia

Deposito di parti di auto rubate e liquidi pericolosi in nero: un arresto e una denuncia a Palagonia

PALAGONIA – Nei giorni scorsi, la polizia di Catania e quella di Caltagirone, in contrada Cavoni a Palagonia, hanno arrestato Luigi Cona, 24 anni, del posto, responsabile di reati contro il patrimonio e in materia ambientale, in particolar modo per i delitti di riciclaggio, ricettazione di parti d’auto in concorso con altri e gestione illecita di rifiuti speciali.

Nello specifico, dopo un’intensa attività info-investigativa consistente in tecniche di localizzazione, gli agenti hanno ritrovato un deposito insistente su un’area di circa 500 metri quadri, secondo quanto detto dal giovane, trovato sul posto al momento del loro arrivo, locato “in nero” a un canone di 200 euro al mese. In questo deposito è stato ritrovato il telaio di un’autovettura Fiat 500 rubata da pochi giorni e smantellata li, dove sono stati trovati i relativi pezzi meccanici incluse le targhe. Oltre a ciò, è stato scoperto un ingente quantitativo di pezzi di autovetture di dubbia provenienza che, per tale motivo, sono stati sottoposti a sequestro penale.

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Si tratta di 10 motori, 29 ponti con sospensioni posteriori, 27 sospensioni anteriori, 18 radiatori, 41 pneumatici compresi di cerchione, 18 ruotini di scorta, 45 sportelli anteriori, 34 sportelli posteriori, 22 portelloni e 18 cofani. All’interno del luogo, sono stati accertati anche i reati ambientali di gestione illecita di rifiuti e sversamento di liquidi pericolosi nel sottosuolo, come un significativo quantitativo di materiale ferroso impregnato di olii e grasso, quindi non bonificato e riversato sul suolo con possibile confluenza nelle falde acquifere del sottosuolo determinando quindi un danno ambientale non indifferente.

Nella circostanza, è stato indagato anche C.F., 29 anni, anch’egli del posto, in quanto è colui che ha preso in locazione questo terreno. Così sul posto sono intervenuti il personale della polizia scientifica e un fabbro, con lo scopo di interdire l’intera area posta sotto sequestro, mediante un’elettro saldatura e dei sigilli.