Che il calcio sia uno sport violento, vista la natura fisica della competizione, è cosa nota. Specie nelle categorie inferiori, gli scontri fisici sono piuttosto violenti. La sentenza pronunciata in Svizzera a danno di un calciatore di quarta lega potrebbe, quindi, stravolgere anche il mondo amatoriale del calcetto, fatto di partite più o meno amichevoli.
Il Tribunale distrettuale di Wil, nel Canton San Gallo, ha condannato a una pena pecuniaria sospesa un portiere dilettante, riconosciuto colpevole di lesioni colpose semplici, fissando il risarcimento a dieci aliquote giornaliere da 30 franchi.
Il condannato dovrà, inoltre, versare 6.000 franchi di indennizzo alla vittima, un attaccante, che non potrà più giocare a calcio a causa delle ferite riportate nello scontro. Il portiere dovrà inoltre versare una cauzione per eventuali spese supplementari.
La vicenda è alquanto singolare poiché è assai raro che un fatto di gioco finisca davanti a un tribunale e, ancor più eccezionale, che si arrivi a una condanna.
Lo sfortunato episodio di gioco risale al maggio del 2016, quando la seconda squadra del FC Henau ha ricevuto una compagine di dilettanti dell’FC Wil, in quarta lega. In area l’attaccante del Henau viene colpito al ginocchio in piena corsa dal portiere avversario, che ha la gamba tesa. L’estremo difensore del Wil viene ammonito e viene concesso un rigore. Il giocatore ferito è trasportato all’ospedale, dove subisce un intervento chirurgico.
In congedo malattia per diversi mesi, ancora oggi la sua mobilità è limitata. La sentenza fissa così un limite fra durezza autorizzata ed eccessiva, secondo il giudice, che aggiunge: “spero che servirà al mondo del calcio“.
Chissà che la sentenza del tribunale svizzero non diventi un precedente “pericoloso” che autorizzi a sollevare un’ondata di denunce per falli commessi durante le partite, specie quelle amatoriali classiche tra amici e colleghi.
