Sono passate solo due settimane dell’arrivo dell’autunno, eppure non mi sembra che la stagione dai paesaggi dorati sia stata magnanina con noi. Sembra che anche il tempo si sia dimenticato delle mezze stagioni e che ormai dall’estate si passa subito all’inverno.
Piove. Stasera sono presa da un po’ di malinconia. Faccio zapping col telecomando, infine annoiata spengo la tv e decido di mettere un po’ di ordine tra alcune scartoffie. Cade una copertina di un cd.
Vedo tre uomini e una donna che guardano altrove: “No need to argue” leggo, dei Cranberries. Che storia. L’ho cercato tanto questo album. Inserisco il cd nella radio e vado subito alla traccia numero uno e attendo che parte il suono. Inizia una batteria che con forza fa sentire il ritmo dei suoi tamburi e la sua rabbia: il singolo è “Zombie” e mi riporta indietro al 1994.
Era ed è un brano straordinario che tutte le radio passavano continuamente, che segnava l’ascesa di un gruppo irlandese, capace di toccare le corde più emotive del rock celtico, che ben presto avrebbe scritto la storia musicale negli anni a venire.
Il video poi… ve lo ricordate? Bambini sporchi e stanchi, militari che imbracciavano fucili e una donna tutta dorata che cantava la rabbia, la sua e di tutte quelle persone che durante le guerre hanno perso la vita: “…Quando la violenza causa il silenzio ci siamo sbagliati… le loro bombe e le loro pistole nella tua testa stanno morendo…” (ZOMBIE).
Esplosi già nel 1992, con un originale folk-rock, il gruppo capitanato dalla cantante Dolores O’ Riordan che affascina tutti coi suoi virtuosismi vocali, sfondano prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo col loro primo album “Everybody is doing it why can’t we?”.
Il gruppo si fa sempre più strada con brani che passano dalle ninnananne come “Ode to my family“, “Just my immagination”, “Kiss me” a quelli psicodrammatici come “Promises”, “Salvation“.
Ma come avviene per tutte le rock band di successo, anche i Cramberrries sembrano passare per la stessa strada della maledizione, quella stessa fatta di fama, lo stress sempre più pesante, le crisi dopo ogni concerto.
Si sciolgono e la rock band rischia di diventare solo un ricordo lontano. Persino Dolores aveva tentato la carriera solista incidendo il singolo “Are you listening”, tuttavia senza avere successo.
Ma a volte la tecnologia può anche risultare miracolosa e grazie ad uno scambio avvenuto per caso di mail tra la cantante Dolores e il chitarrista dei Cramberries eccoli nuovamente insieme a lavorare per il nuovo album “Roses“.
I Cramberries erano ritornati a fare quello che avevano saputo fare meglio cioè scrivere ballate malinconiche ma genuine, passando da suoni più energetici come “Schizophrenic playboys” e “Astral projections” un altro dei brani più riusciti dell’album “Roses“.
Il 2017 non ha però portato molta fortuna ai Cramberries, poiché a causa di una malattia della cantante del gruppo Dolores O’Riordan è stato cancellato il tour europeo che partiva dal 30 maggio e fino al 30 agosto toccando persino l’Italia.
Visto e considerato che ancora l’anno non è giunto al termine e augurandoci che la nostra Dolores possa ritornare in salute, abbiamo una preghiera e cioè quella di rivederli sul palco insieme chissà, magari dalle nostre parti.