CATANIA – Una piaga sociale per niente indifferente quella della violenza sulle donne,tematica che nel 2017, sembrerebbe addirittura passata.
Un problema che non ci riguarderebbe più e che invece non ha mai smesso di essere presente, a maggior ragione in questo secolo che dovrebbe portare un progresso che sfocia di giorno in giorno più in una regressione che in altro.
Spaventose le notizie che circolano in rete, “violentata l’ennesima donna” recita la maggior parte. Un mondo crudele agli occhi di donne sempre più spaventate, adesso prive di ogni libertà, persino quella di andare a lavorare.
Il riferimento all’episodio di violenza subito da una dottoressa di Trecastagni, violentata e abusata per ore nel cuore della notte da un “uomo” è dire troppo, risulta d’obbligo e lo si fa, sopratutto per ricordare le numerose vittime che da sempre, ed è triste anche solo dirlo, esistono.
Per le donne, quelle forti e combattenti, quelle fragili e distrutte, quelle che lottano ogni giorno per avere i diritti, la dignità, la vita che gli spetta, Catania è pronta a scendere in piazza. Dalle ore 10 alle 12, giovedì 28 settembre, in centinaia grideranno a gran voce che la libertà è un bene che deve, senza se né ma, essere di tutti.
“No alla violenza, sì alla salute e alla sicurezza nelle Guardie Mediche. Le donne in prima fila”: questo lo slogan del corteo che da piazza Santa Maria La Grande si sposterà poi per le vie Beato Angelico, Largo Paisiello, via Pacini, via Etnea e Piazza Stesicoro.
Un percorso, quello che si andrà a fare, abbastanza lungo, che rappresenta uno dei numerosi passi avanti attuati contro l’abuso, con l’unica differenza che adesso si spera davvero di portare un nuovo inizio, in una società come la nostra, dove anche il valore della donna sembra quasi non contare più.