Palermo accoglie a braccia aperte il Dalai Lama: oggi conferenza al Teatro Massimo

Palermo accoglie a braccia aperte il Dalai Lama: oggi conferenza al Teatro Massimo

PALERMO – Ci sono voluti oltre vent’anni ma il Dalai Lama è ritornato finalmente nella città che nel 1996 gli conferì la cittadinanza onoraria. L’attesa è finita: ieri pomeriggio il Dalai Lama è atterrato con il suo entourage all’aeroporto militare di Boccadifalco, arrivando in elicottero da Messina.

Ad accoglierlo il sindaco Leoluca Orlando che ha ricevuto la “Kathak“, la sciarpa bianca simbolo di felicità. “Dopo ventuno anni Sua Santità è ritornato nella città che nel 1996 gli conferì la cittadinanza onoraria – afferma il sindaco Leoluca Orlando – nel frattempo Palermo è cambiata e da città di mafia è diventata simbolo di integrazione e accoglienza”.

Il viceprefetto Umberto Massocco ha accolto il Dalai Lama che, dopo aver salutato le autorità, ha voluto ringraziare i piloti dell’elicottero su cui ha viaggiato per poi raggiungere l’hotel dove alloggerà, dove è stato nuovamente accolto dal sindaco.

Molto ricco il programma di oggi che inizierà alle 9,30 quando Tenzin Gyatso, leader spirituale del Tibet e Premio Nobel per La Pace, terrà la sua conferenza sulla “Educazione alla Gioia” al Teatro Massimo, mentre dal vicino cinema Rouge Et Noir si potrà seguire in collegamento streaming l’incontro.

Il Dalai Lama arriva a Palermo dopo aver già toccato Messina e Taormina: il titolo della Conferenza nasce dal suo “Il Libro della Gioia. Dialogo tra due Nobel per la Pace”, in cui viene raccontato il dialogo con l’arcivescovo africano Desmond Tutu, raccolto da Douglas Abrams. Nel volume si approfondisce il tema della gioia come attitudine, atteggiamento mentale che porta come conseguenza la mutazione del sentire degli esseri umani, dunque ad un cambiamento delle loro decisioni e azioni.

Al termine della conferenza, che si concluderà intorno alle 11,15, il Dalai Lama lascerà la città alla volta della Toscana. Non prima di aver ricevuto alcuni doni simbolo come un “Ficus religiosa“, l’albero sacro per eccellenza per i buddisti, gianisti e induisti. L’albero, che non cresce nei nostri climi, è stato coltivato all’Università di Palermo: in occasione della visita di Sua Santità, l’albero sarà interrato all’Orto Botanico di Palermo, divenendo così un forte segno per l’accoglienza e la convivenza di popoli differenti.