Aggressione vigile urbano, ferite non compatibili con asfalto. Buceti, servono “unità giovani e addestrate”

Aggressione vigile urbano, ferite non compatibili con asfalto. Buceti, servono “unità giovani e addestrate”

CATANIA – Secondo il Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, è obbligatorio individuare al più presto gli aggressori dell’ispettore di polizia municipale Luigi Licari.

Le indagini sono state affidate alla Squadra Mobile, mentre la Procura di Catania coordina ogni passo della delicata vicenda. Intanto sono stati resi noti i primissimi risultati delle consulenza del medico legale Cataldo Raffino nominato dalla Procura. È stato appurato, infatti, che le ferite alla testa del vigile urbano non sono compatibili con un impatto con l’asfalto e quindi con la sua caduta, ma sono dovute ai colpi inferti – presumibilmente con un casco – dagli aggressori.

Un elemento sicuramente molto importante soprattutto dal punto di vista penale per le contestazioni di tentato omicidio agli indagati (al momento contro ignoti).

L’aggressione del vigile urbano è stato un gesto sconsiderato e violento che va ben oltre il terribile singolo pestaggio di un tutore dell’ordine, la cui unica colpa è stata quella di fare il suo dovere. Erio Buceti, in qualità di consigliere della municipalità di “Cibali-Trappeto Nord-San Giovanni Galermo”, ha ribadito che oggi Catania è una città che richiede sempre maggiori interventi di controllo e maggiore tutela per la gente.

“Un’emergenza che non è mai stata affrontata adeguatamente dal Sindaco di Catania. Il Primo Cittadino, infatti, nel corso della sua amministrazione ha puntato più su passerelle politiche, inaugurazioni e tagli di nastri piuttosto che capire e comprendere le reali esigenze di un territorio che oggi sembra il far west dove vige la legge del più forte. Eppure già a novembre del 2014 in via Novara ci fu un caso analogo a quello di via del Rotolo. Fortunatamente in quella occasione l’agente se la “cavò” con la clavicola spazzata; niente a confronto di quello che è successo al suo collega alcuni giorni fa. Cosa fece tre anni fa il sindaco Bianco? La solita visita al malcapitato, il solito appello alla sicurezza, la solita promessa di un giro di vite immediato. In sostanza? Molte, moltissime parole e assolutamente zero fatti”.

“Anzi, in termini di sicurezza Palazzo degli Elefanti parlò dell’impiego di un’arma di “dissuasione” per eventuali malintenzionati: lo spray antiaggressione al peperoncino. Insomma, oltre al danno la beffa. Oggi c’è un’emergenza: pochi agenti della polizia municipale in strada per le esigenze di una realtà come quella catanese che sta vivendo un grave momento di criticità. Con circa 300 unità in una città vasta come il capoluogo etneo come pensa il sindaco Bianco di garantire l’ordine? Che fine ha fatto il concorso pubblico tante volte sbandierato da questa amministrazione e mai nemmeno cominciato?”, continua il consigliere.

“Il Primo Cittadino – spiega Buceti – deve capire che non si può risolvere la questione “rimpolpando” l’organico con circa 40 nuovi agenti come ha sbandierato sul suo profilo facebook alcuni mesi fa. A Catania servono centinaia e centinaia di nuove unità giovani, fresche, perfettamente addestrate e sopratutto dotate di mezzi e attrezzature adeguate. Oggi l’età media degli agenti in servizio è di quasi 60 anni. Unità che, dopo una vita in mezzo alla strada a far rispettare l’ordine, non possono garantire quei risultati che otterrebbe invece un ventenne in perfetta condizione fisica. Quante aggressioni e insulti agli agenti della polizia municipale dovremo ancora aspettarci prima che il Sindaco Bianco si decida a fare qualcosa?”