“È morto davanti ai nostri figli, con le gambe spezzate”: parla Martina, la moglie dell’italiano ucciso a Barcellona

“È morto davanti ai nostri figli, con le gambe spezzate”: parla Martina, la moglie dell’italiano ucciso a Barcellona

Una giornata, quella di ieri, che ha fatto rivivere il terrore a livello globale: l’attentato alla Rambla di Barcellona ha provocato la morte di 13 persone tra cui anche un italiano.

Testimonianze forti e momenti di vera paura per chi in quegli istanti passeggiava tranquillamente in una delle zone più famose della città spagnola, tra cui anche un catanese che ha girato un breve e raccapricciante video che racconta la tragedia di ieri pomeriggio.

Oggi, come riportato da Repubblica, arriva la conferma della morte di un italiano: si tratta di Bruno Gulotta, 35enne responsabile vendite e marketing della Tom’s Hardware. A parlare è stata la moglie, che ha rilasciato delle dichiarazioni molto toccanti: il telefono di Bruno, contattato dal caporedattore del quotidiano nazionale, squillava a vuoto e soltanto dopo qualche ora Martina, la moglie, ha risposto agli appelli del giornale confermando la morte del coniuge.

La moglie portava in braccio la piccola Aria, di 7 mesi, mentre Bruno teneva per mano Alessandro, l’altro figlio, di cinque anni. Il marito di Martina sarebbe stato uno dei primi a perdere la vita venendo travolto dal camion: la donna sarebbe riuscita soltanto a tirare a sé il piccolo Alessandro, salvando la sua vita ma non quella del marito.

Le gambe spezzate, il corpo sanguinante e gli ultimi respiri davanti alla sua famiglia: una scena macabra quella a cui la moglie e i due figli hanno assistito, vedendo il proprio marito e padre chiudere gli occhi per sempre.

A ricordarlo anche l’azienda, la Tom’s Hardware, con un sentito messaggio dove si ripercorre il percorso professionale e umano di Bruno nel posto di lavoro: “La notizia ci è giunta all’improvviso ieri sera nel clima spensierato della settimana di ferragosto. Il collega e amico Bruno Gulotta è stato travolto e ucciso da un infame terrorista nel cuore di Barcellona. Era lì in ferie, insieme con la sua compagna e con i due figli. Aveva postato su Facebook le tappe del suo percorso e tutto sembrava procedere come uno si aspetterebbe da un viaggio di vacanza. Una foto da Cannes, una dalle Ramblas di Barcellona. E poi quello che nessuno si aspetta: la morte di un giovane uomo, padre e compagno di vita della madre dei suoi figli. Bruno Gulotta, responsabile marketing e vendite di Tom’s Hardware.
Abbiamo passato la sera e la notte cercando di mantenerci lucidi, a comunicare ai colleghi e ai conoscenti più stretti la notizia e tutti mi chiedevano se fosse uno scherzo macabro o la realtà. E poi abbiamo iniziato a leggere le pubblicazioni dei giornali online che fanno a gara a raccogliere quante più notizie, foto o video di questo giovane italiano morto in un attentato terroristico a Barcellona. È una tragedia che ci colpisce sotto tanti aspetti, uno più drammatico dell’altro. Ci immedesimiamo nella compagna Martina, che con la forza di una giovane mamma si troverà davanti prove che nessuno dovrebbe mai sostenere. Ci mettiamo nei panni del piccolo Alessandro, che si prepara a iniziare le scuole elementari con la consapevolezza che la vita sua e della famiglia non sarà più la stessa. E poi pensiamo alla piccola Aria, che non ha negli occhi la scena tremenda ma che non conoscerà mai il suo papà. Bruno Gulotta è al centro di questa foto scattata pochi giorni prima di Natale 2016 Bruno era un punto di riferimento per tutti quelli che lo hanno conosciuto. Per noi di Tom’s Hardware era una colonna portante. Chiunque entrava in contatto con lui, che si trattasse di clienti, fornitori o star del web, restava colpito dalla sua gentilezza e dalla sua professionalità. Aveva una fame insaziabile di conoscenza ed era un vero smanettone, uno di noi, anche se poi aveva deciso dedicarsi a tempo pieno al marketing e alle vendite, di cui era diventato responsabile. E in quel ruolo non ho mai conosciuto una persona più capace. Amava studiare ogni aspetto della propria vita e professione, era un lettore insaziabile e un avido ricercatore della perfezione. Abbiamo conversato per ore e ore sui sistemi di produttività e sviluppo personale e ci scambiavamo consigli di letture. Era inoltre un punto di riferimento costante anche per chi dovesse smanettare su computer, software o piattaforme web. Portava sempre con sé un kit di emergenza ed era in grado di risolverti ogni problema, in qualsiasi momento, anche se non gli competeva. Perché Bruno era una persona veramente generosa e di cuore. Che riusciva a condurre una ricca vita familiare e una brillante carriera professionale con un equilibrio che gli invidierò sempre. Personalmente, sento mancare il terreno sotto i piedi. Ogni volta che avevo un problema o una questione complessa che mi arrovellava, ne parlavo con lui. E non si parlava solo di business, anzi. Discutevamo di educazione dei bimbi, di vaccini, di medicina alternativa, di alimentazione naturale, di diete e di preparazione fisica. Non so come farò a sopportare la vista della sua postazione di lavoro vuota in ufficio e penso a quanto mi mancherà questo compagno di vita e di carriera. E poi realizzo che è un pensiero egoista perché ora tutto quello che conta e che è importante è dare il massimo supporto alla famiglia, per la quale ci sarò e ci saremo sempre. Riposa in pace Bruno, ti ricorderemo per sempre. Siccome sei stato un maestro di vita, ti giuro che trarrò anche da questo tuo ultimo atto sulla terra una lezione profonda. E sarai sempre nei miei pensieri ogni volta che sentirò la necessità di una voce amica, come se fossi sempre a disposizione, come lo sei sempre stato, a ogni ora del giorno e in qualsiasi momento”.