Campagne in Sicilia, Cia: “Necessari 500 mila metri cubi di acqua”

Campagne in Sicilia, Cia: “Necessari 500 mila metri cubi di acqua”

CATANIA – “Situazione ancora drammatica nelle campagne: le temperature elevate e fuori dalla norma mettono in grave difficoltà le produzioni agricole e il reddito delle aziende, già fortemente compromessi. È urgente lo stato di calamità per la Sicilia, prevedendo interventi finanziari di ristoro per le imprese agricole già messe a repentaglio dalla crisi idrica che attraversa il territorio”.

A esprimere il proprio dissenso sono Giuseppe Di Silvestro e Giosuè Catania, rispettivamente presidente e vicepresidente della Cia di Catania, Confederazione Italiana Agricoltori, e Francesco Favata, della Cia di Palagonia, fautori del tavolo regionale convocato ieri a Palermo dall’ingegnere Francesco Greco, commissario unico per i Consorzi di bonifica.

“Nonostante le decisioni assunte durante l’incontro, rimangono a secco molte aree della piana di Catania a causa della mancanza di acqua. Abbiamo chiesto – riferiscono Di Silvestro, Catania e Favata – oltre all’approvvigionamento alla riserva di 9 milioni di metri cubi di acqua del consorzio di Catania, l’utilizzo di 500 mila metri cubi, della riserva tecnica del consorzio di Caltagirone, che dovranno essere gestiti per irrigare le campagne di Francofonte, Lentini, Scordia e Palagonia che dal 25 luglio sono in grande sofferenza. Abbiamo ricevuto la disponibilità a far partire il servizio dal prossimo 21 agosto, grazie anche allo sforzo del personale consortile anche se per pochi giorni. Bisogna, infine, prevedere l’esonero del ruolo consortile per le aree a rischio e accelerare le procedure per la costruzione del canale di ‘quota 100’ crollato sette anni fa, il cui finanziamento è andato a buon fine. Così come riteniamo importante l’approvazione da parte della giunta regionale di statuto e regolamento per avviare la fase di riforma dei consorzi di bonifica dopo 22 anni di commissariamento, in modo da garantire una gestione democratica da parte degli agricoltori”.