“Un giornalista all’inferno” tra grottesco e surreale

“Un giornalista all’inferno” tra grottesco e surreale

CATANIA – Un giornalista scomodo, un direttore tiranno e uno scoop quasi impossibile da realizzare. Questi gli elementi della divertente pièce “Un giornalista all’inferno” del giornalista e scrittore Santo Privitera, rappresentata al Castello Ursino nell’ambito della rassegna “Estate in città” dall’affiatato gruppo di attori dell’Associazione “Terre forti” guidata dall’attenta regia di Alfio Guzzetta.

Uno spettacolo dal carattere surreale e grottesco che racconta, utilizzando un linguaggio diretto ed immediato, il corrotto mondo dell’editoria e del giornalismo. L’autore, nome noto della cultura catanese dall’alto della sua trentennale attività giornalistica in questo testo, sfruttando l’intelligente chiave dell’ironia, critica il comportamento di alcuni direttori, paragonando la vita di certe redazioni alla buca infernale in cui il rampante protagonista senza macchia e senza peccato (Nino Patanè) dopo una nuova arrabbiatura con la despota “direttora” (Francesca Privitera) e un’ubriacatura liberatoria si ritrova agli inferi al cospetto di sua maestà Satana (Enrico Smeraldo), del suo segretario Filocrate (Concetto Cefalà) e della bella Satanessa (Letizia Tatiana Di Mauro) il giorno prima delle nozze infernali con il principe delle tenebre.

A completare la divertente storia le anime dannate di un commerciante corrotto, di un mago fattucchiere, di un avvocato senza scrupoli e di un filosofo ingannatore (Orazio Patanè unico interprete dei quattro ruoli) in attesa del giudizio eterno scaraventati con una carriola ai piedi del demonio direttamente da Caronte (Gaetano Gullo).

I numerosi colpi di scena e le gag esilaranti rapiscono l’attenzione del pubblico, generoso negli applausi in tutti e due gli atti della piéce, come quando la Satanessa circuisce con l’aiuto della fedele damigella Alina (Vanessa Tudisco) il giornalista facendo crescere in maniera vorticosa le corna del diavolo.

Ottima la scena in cui l’attrice Francesca Privitera la direttora del giornale “Il Pettegolo”, travolta da una macchina in corsa, si ritrova direttamente all’inferno e svela con intenzionale cattiveria il tradimento del giornalista al neo marito proprio durante i solenni festeggiamenti infernali.

Una messa in scena vincente in cui emergono senza dubbio la precisa intenzione del regista di sottolineare con dovizia di particolari, anche grazie all’apporto musicale di Benito Caruso, i problemi di slealtà e corruzione morale della nostra società di cui è vittima anche il potente signore delle tenebre.