MARSALA – È venuto fuori soltanto a distanza di alcuni giorni quanto accaduto lo scorso 11 luglio a Marsala, in contrada Santo Padre delle Perriere dove un uomo di 51 anni, M.B., titolare di un’autofficina, è stato colpito al braccio con un machete da un 30enne tunisino.
La vittima stava per essere colpita alla testa ma, fortunatamente, si è accorta in tempo di quanto stava per accadere riparandosi con il braccio che ha rischiato di perdere.
“Stavo lavorando nella mia officina – ha raccontato il 51enne a Tp24.it – quando è arrivato uno dei tanti tunisini che stanno in zona e mi ha chiesto se potevo gonfiargli le ruote del suo ciclomotore. Io, quel giorno, avevo il compressore guasto e per questo gli ho detto che poteva andare al rifornimento di benzina accanto alla mia officina. Lì, sicuramente, lo avrebbero accontentato. Lui si allontanò senza dire nulla. Pochi secondi dopo, vidi l’ombra di qualcuno che entrava nella mia officina. Pensai che fosse un cliente. Uno dei tanti che vengono ogni giorno. E invece con la coda dell’occhio mi accorsi di un braccio che si stava alzando per colpirmi con un grosso coltello. D’istinto, quindi, alzai il braccio per proteggere la testa. Il mio aggressore mi è sembrato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti”.
I dipendenti dell’officina hanno subito allertato i soccorsi che hanno trasportato l’uomo al pronto soccorso dell’ospedale Borsellino. Raccontato tutto ai carabinieri iniziarono le ricerche del tunisino.
Il giorno dopo l’aggressione, però, in via Fornara un ciclomotore si schianta contro un autocarro. Il giovane alla guida del mezzo a due ruote viaggiava senza casco in un motociclo senza assicurazione e senza targa rimanendo gravemente ferito: la vittima era proprio il tunisino ricercato che adesso si trova ricoverato in ospedale.
Nel frattempo il 51enne ha sporto regolare denuncia nei confronti del 30enne.