Strage di via D’Amelio, 25 anni fa moriva Paolo Borsellino

Strage di via D’Amelio, 25 anni fa moriva Paolo Borsellino

PALERMO – È passato ormai un quarto di secolo da quel tragico 19 luglio 1992, giorno in cui perse la vita il magistrato antimafia Paolo Borsellino insieme ai cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Si trattò di uno dei più efferati attentati di stampo terroristico-mafioso in Italia che, soprattutto in quegli anni, causarono la morte di tantissimi esponenti della lotta alla mafia come Giovanni Falcone (ucciso nella strage di Capaci il 23 maggio dello stesso anno) o Rocco Chinnici (ucciso a seguito di un’esplosione il 29 luglio del 1983).

Erano le ore 16,58 del 19 luglio 1992 quando una Fiat 126 rubata, contenente oltre 90 chilogrammi di esplosivo del tipo Semtex-H, esplose in via Mariano D’Amelio dopo essere stata azionata da un telecomando a distanza.

Via d'Amelio

Le prime immagini della strage di via D’Amelio

Il magistrato, come faceva abitualmente, si era recato in quella via per andare a fare visita alla madre che abitava in un palazzo li vicino. In un attimo ci fu un grandissimo frastuono e poi il silenzio totale condito dal suono dei vari allarmi e di qualche urla della gente che si trovava nelle vicinanze.

Si trattò di un omicidio di mafia che non lasciò sorpreso nessuno. Lo stesso Paolo Borsellino, qualche giorno prima della strage, dichiarò di sapere di essere il prossimo bersaglio di Cosa Nostra che, dopo aver “fatto fuori” tre mesi prima il collega e amico Giovanni Falcone, avrebbe riversato la propria furia omicida proprio sul 52enne magistrato palermitano. Da qui rimase storica la citazione di Borsellino a pochi giorni dall’attentato: “Adesso tocca a me”.

Per fortuna in una terra costellata di tante bellezze ma anche di tante atrocità passate e presenti, la morte di Paolo Borsellino (come quella di Giovanni Falcone, Rocco Chinnici e molti altri) ha lasciato un grande messaggio nei cuori dei siciliani che hanno la volontà di combattere e non arrendersi a uno dei sistemi più marci e sanguinari che siano mai esistiti.

Si tratta di esponenti della giustizia italiana che non si sono voluti arrendere al marcio, all’ingiustizia, al crimine, alla mafia! Si tratta di esponenti che hanno preferito sacrificare la propria vita per rispolverare nell’animo di ogni singolo siciliano la consapevolezza che questa terra non è solo mafia e orrore ma è tanto altro, anzi tantissimo.

Falcone e Borsellino

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in uno dei loro scatti più celebri

Proprio in occasione del venticinquesimo anniversario dalla strage di via D’Amelio la Commissione parlamentare antimafia, guidata dalla presidente Rosy Bindi, farà tappa a Palermo oggi e domani con una serie di iniziative incentrate sul ricordo del magistrato palermitano.

Le prime iniziative si svolgeranno nella mattinata di oggi quando la delegazione parlamentare arriverà in via D’Amelio per partecipare ai vari eventi promossi dal Centro Studi “Paolo Borsellino”. Dalle 11,30, infatti, alla Prefettura di Palermo la Commissione ascolterà le testimonianze di Antonino Vullo (unico agente della scorta sopravvissuto all’attentato) e di Fiammetta Borsellino, figlia del giudice, per poi concludersi con una conferenza stampa della presidente Rosy Bindi.

Nel pomeriggio di oggi, invece, la Commissione farà tappa dapprima al Giardino della Memoria, per rendere omaggio a tutte le vittime di mafia, per poi partecipare alla commemorazione degli agenti uccisi nella strage che si terrà nella Caserma Lungaro. Alle 19,30 di oggi andrà poi in scena uno spettacolo teatrale dal titolo “Mafia: singolare, femminile”, un’opera incentrata sul ricordo di Paolo Borsellino come un magistrato attento e vicino alle giovani donne di mafia.

La lunga giornata di oggi terminerà con la tradizionale fiaccolata che si terrà alle 20,30 con partenza da Piazza Vittorio Veneto e attraverserà via Libertà, via Autonomia Siciliana fino ad arrivare in via D’Amelio dove verrà intonato l’inno nazionale italiano insieme alla deposizione di un tricolore. Si tratterà di un corteo silenzioso e sobrio che cercherà di rispecchiare al massimo le qualità che da sempre contraddistinsero un grande uomo come Paolo Borsellino.