PALERMO – Purtroppo il Procuratore della Corte dei Conti, Pino Zingale, ha rovinato le vacanze di luglio al presidente Crocetta e all’intera giunta, per le irregolarità riscontrate, ieri, nel rendiconto 2016. Le richieste parlano chiaro: entro il 10 luglio dovranno essere prodotte documentazioni analitiche chiare su parecchi punti importanti come mancate coperture con rischio di sovraesposizioni di spese legali; rischio perdite per non oculati controlli effettuati; elenchi analitici e dettagliati sui residui attivi e sulle entrate e spese correnti per ammorbidire le perdite gravissime che sono in atto, pari a 8 miliardi di euro.
E se non dovessero essere soddisfatte le suddette richieste, vorrebbe dire che nella seduta del 19 del massimo organo di controllo finanziario in Sicilia, la bocciatura definitiva del bilancio 2016 sarebbe ineluttabile.
Un rompicapo estivo molto complicato per sbrogliare ’na matassa sicuramenti cchiù ’mprugghiata di chidda di Ficarra e Picone, prima di arrivari a ’na mala fini di legislatura, e lassari ancora cchiù debbiti a cinque milioni di siciliani. Come se non bastasse il debito pubblico italiano!
Chiaramente tutto questo ha scatenato la bagarre politica; già le opposizioni sono sul piede di guerra nel chiedere le dimissioni del Governo regionale, prima che potesse arrivare, con la bocciatura del Bilancio, il commissariamento del massimo organo esecutivo, il primo nella storia dell’Ars.
Beh… di che parlare in questi giorni caldi di luglio ne avremo da aggiungere, specie, con gli altrettanti 80 mila africani che in questi giorni le navi in leasing delle Ong maltesi e spagnole dovranno trasbordare anche in buona parte dell’Isola e prima che venga messo in atto il divieto di approdo con il paventato Decreto Minniti per le imbarcazioni straniere che trasportano migranti nei porti siciliani ed italiani.
Ma a questo punto sorgono spontanei diversi interrogativi, come quello che riguarda il presidente Gentiloni, il quale ha dichiarato nei giorni scorsi che gli Stati d’Europa dovranno dare risposte concrete alle richieste italiane sui finanziamenti e su un’equa euro distribuzione logistica, ma il francese Macron ha risposto picche e cioè lui è disponbile solo ad ospitare migranti che abbiano le carte in regola per essere dichiarati “richiedenti asilo”; in pratica, uno su 10 mila potrà trovare posto nel Paese transalpino. In Spagna, Austria e in altri dell’Ue manco a parlarne, allora al nostro Paolo non rimane altro da fare che, al prossimo incontro a Bruxelles, non si limiti a battere i piedi, “a usu chiddi tuccati da rannulla”, ma a sbattere i pugni sul tavolo e dire con fermezza: “Spagnoli, maltesi, tedeschi, francesi, austriaci, olandesi e altri 20, noi non consentiremo ad alcuna delle vostre Ong di continuare a fare business con i migranti e fare prima della Sicilia e poi del resto d’Italia zona franca per il transito anche dei terroristi. E speriamo che il ministro dell’Interno abbia al più presto il coraggio di chiudere i porti!”.
Come siamo caduti in basso… , neanche al Presidente della Regione possiamo rivolgerci per difenderci! Ha altri cavoli a cui pensare, specie quello che ha rovinato le sue lunghe e interminabili vacanze; già a quanto pare, prima a Scoglitti e poi tra Tunisi e Tusa in costume, è risultato sempre impegnato.
Giuseppe Firrincieli