Parliamoci chiaramente. Si stava male quando si stava peggio. Oggi si ha tutto e niente. E se da una parte la tecnologia è regressiva, perché ormai nelle mani di tutti e l’uso è diventato non proprio “intelligente”, basti pensare a tutti coloro che guidano col cellulare nelle mani (Dio ci salvi), dall’altra parte è la magia materializzata in terra, perché come una macchina del tempo ha il potere di portarti indietro in anni che altrimenti vivresti solo nelle zone recondite della memoria. Vado su YouTube e digito ”Please don’t go” e parte la canzone. La voce prorompente irrompe nel silenzio e il corpo inizia già a ricordare, attraverso l’emozione, quell’anno con nostalgia.
Era l’estate del 1993 quando Alessia Aquilani, 19 Maggio 1967, conosciuta nel mondo della musica col nome d’arte Alexia insieme al gruppo dei “Double You” cantava questo brano. Certo. Mi rivolgo ai giovani che come me hanno vissuto gli anni ’90 e con esso il periodo florido che ha visto la dance music e la nascita di questa artista, piccolina sì, ma dotata di una grande personalità e di una voce forte e unica.
Caro lettore, se anche tu come me hai vissuto questi anni, ricorderai tutte le volte che si stava col dito pronto sul simbolo “più” del tasto del telecomando che ne indicava il volume pronto per alzarlo quando una giovanissima Federica Panicucci annunciava che i prossimi artisti ad esibirsi erano gli “Ice Mc” con Alexia col brano “Think about the way”. Correva l’anno 1994 e quella era un’indimenticabile edizione del Festivalbar.
La carriera di Alexia inizia così con quei giusti ingredienti che faranno di lei un’artista capace di scalare in pochissimo tempo le classifiche di tutto il mondo come successe anche col brano “It’s a rainy day” per giungere poi al suo primo singolo da solista “Me and you” che si piazza al numero uno della classifica in Italia. Ogni singolo un successo, ogni estate un ricordo indimenticabile come l’estate del 1996. Quando si respirava già l’aria della fine dell’anno scolastico, quando in giro c’era già l’odore della salsedine e delle creme solari e le ragazzine trasformavano ogni ciocca di capelli in una trecciolina, Alexia dipingeva il tutto di magia. Usciva il singolo “Summer is crazy”. La sua voce firmò tutti gli altri brani come “Number one” , ”Uh la la la”, la gettonatissima ”Happy” nei vari karaoke che consacreranno Alexia una delle cantanti italiane più famose all’estero.
Ma la vita cambia e con essa anche la persona attraverso quell’evoluzione che non è soltanto del corpo, del tempo che ne modifica i lineamenti ma anche spirituale, interiore. Alexia capisce che è giunto il momento di abbandonare treccioline e la musica dance inglese per dedicarsi alla sua di trasformazione che la vede una donna matura e pronta ad un altro genere musicale.
Nel 2002 Alexia si presenta per la prima volta al Festival di Sanremo ed è un vero trionfo col brano “Dimmi come” che si piazza al 2° posto della categoria Big della Karmesse canora della musica italiana ,piazzandosi invece al 1°posto come vincitrice l’anno successivo col brano “Per dire di no”.
Non c’è che dire. Alexia dotata di un abile arco ha fatto centro ovunque scagliano frecce fortunate, persino a Renato Zero che la scelse come ospite fissa nei concerti che l’artista tenne in numerose città italiane.
Nel 2017 in occasione del suo 50mo compleanno Alexia pensa ad un album di inediti in uscita a settembre. Ad anticiparlo il primo singolo “Beata gioventù” un’istantanea sui giovani d’oggi, che di certo a mio parere non solo non hanno vissuto le meraviglie di quegli anni magici che erano gli anni ’90, ma che non hanno neanche la voglia di andarlo a ricercare cadendo nelle trappole della banalità che solo questi falsi, finti anni ti sanno dare perdendo l’essenza delle cose e la consapevolezza che ascoltare un buon brano dance ti porta verso orizzonti inesplorati della mente là dove, invece, un gioco ti rende “schiavo”.