CATANIA – Tutti pronti per divertirsi, messi in fila e in attesa di entrare per godersi la serata. Però, improvvisamente, nessuno è più entrato. Così, una marea di gente si è accalcata e i ragazzini hanno chiesto delle spiegazioni. Spiegazioni che, successivamente, sono state chieste anche dai genitori infuriati di alcuni di loro.
Questo è quanto accaduto ieri sera al Kuku Club a Canalicchio, una sale per feste e ricorrenze, in occasione di una festa organizzata per i ragazzini delle scuole per la fine dell’anno scolastico.
In tanti, infatti, sono stati accompagnati dai genitori per approfittare del sabato sera e di quell’evento per sentirsi un po’ più grandi. Ma, forse, il numero di persone è stato superiore a quello previsto e le prevendite vendute hanno superato le aspettative. La conseguenza, quindi, è stata inevitabile: persone che non sono potute entrare e confusione all’esterno. Una situazione che non è passata inosservata e che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Appena arrivata la polizia, la festa è stata interrotta.
A spiegare bene quanto accaduto è il proprietario del locale, Valerio Catania: “Facciamo eventi di vario genere e anche altre volte abbiamo dato la possibilità di organizzare dei piccoli festini. Questa volta però le persone erano davvero tante”. In effetti, “la capienza del locale è di circa 150 persone. Quando sono arrivate le forze dell’ordine, però, erano almeno 250 e altre volevano entrare”.
Come spesso accade, dunque, ognuno ha detto la sua, mostrando la propria rabbia e delusione. Problema di organizzazione, scelte sbagliate? “Probabilmente qualcosa andava controllata meglio”, ammette Valerio.
Ma, le accuse su mancata messa in regola e sistemi di sicurezza obsoleti non vanno proprio giù al titolare: “La polizia ha fatto tutti i controlli e non ha riscontrato irregolarità. L’unica cosa di cui possiamo rispondere è l’aver superato la presenza di persone rispetto alla capienza del posto”.
Per non parlare di chi parla di un possibile sequestro: “Mi sono sincerato anche di questo aspetto. Vogliamo trasparenza in quello che facciamo. Abbiamo tutto in regola e ci è stato detto che non rischiamo sotto questo punto di vista. Stasera, infatti, proseguiremo con la nostra attività”.