Tra rose, desideri e grazie, in un tripudio di colori e fede si festeggia Santa Rita

Tra rose, desideri e grazie, in un tripudio di colori e fede si festeggia Santa Rita

CATANIA – Chi abita al centro di Catania può già sentire l’odore di rose che invade l’aria della città. È un tripudio di colori e fiori: si festeggia così, quest’oggi, nella chiesa Sant’Agostino di via Vittorio Emanuele, Santa Rita.

È una delle figure più invocate e venerate dai praticanti cattolici. Lei che tutto può: “La Santa dell’impossibile”. Tanti i devoti che, a Catania, la festeggiano.

s.rita

Ma chi è Santa Rita? Rita è una santa poliedrica che abbraccia tutte le vocazioni: ragazza, sposa, madre, vedova, monaca, mistica, sofferente. Tutte le donne, in un modo o nell’altro, possono rispecchiarsi in lei. La sua straordinarietà è la semplicità e la piccolezza, il nascondimento, il coraggio di osare e di servire, la grande fiducia in Dio e l’intensa comunione con la passione di Cristo, tanto da condividere la sua sofferenza portando per 15 anni nella fronte, dono di Cristo crocifisso, una spina della sua corona.

Rita, con l’insegnamento di un vangelo vissuto, ci porta a seguire Gesù Cristo. Anche nelle richieste di grazie c’è da vedere e scorgere ben altro: il bisogno che la gente ha di Dio, di accostarsi a Lui con maggiore fede, il bisogno di riconciliarsi col Signore con una buona confessione e, perché no, anche con la ricerca di sicurezze.

I giorni della festa di Santa Rita sono caratterizzati dalla riscoperta della fede.

Era il 31 maggio del 2013, quando l’Arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, ha dedicato alla Chiesa la consacrazione di un nuovo altare in marmo e 12 croci rappresentanti i 12 apostoli reggendo la chiesa in “Santuario Diocesano S. Rita in S. Agostino”.

chiesa santa rita

Tanti i fedeli diocesani e non che giungono da ogni dove per chiedere la grazia a “colei che tutto può”. Non tutti, però, sanno perché il suo simbolo sia la rosa.

Poco prima di morire, Rita, immobilizzata a letto, chiese a sua cugina di portarle una rosa e due fichi. Era pieno inverno, eppure sia i frutti che la rosa erano presenti nel suo orticello. Secondo la tradizione, entrambi i doni, rappresentavano il marito e i due figli. 

La rosa, così, divenne il suo simbolo: segno di una donna che, nonostante le spine della vita, era riuscita a rifiorire, donando amore e sciogliendo il freddo inverno di tanti cuori.

E allora oggi, una Catania in festa, renderà omaggio a colei che tutto può. Per tutto il giorno, nella chiesa a lei dedicata, un via vai di gente solleverà le proprie rose chiedendo la realizzazione del proprio desiderio. E chissà quanti otterranno ciò che più sperano…