PALERMO – Arrestato nel marzo del 2010 nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Golem – fase II”, perché accusato di far parte dell’associazione mafiosa nella provincia di Trapani e nel mandamento di Castelvetrano, Giovanni Filardo è stato condannato a 12 anni e 6 mesi.
Secondo gli investigatori “l’imprenditore avrebbe curato, insieme agli altri affiliati, attività estorsive, nonché l’approvvigionamento, il reinvestimento e l’interposizione fittizia di valori di capitali di provenienza illecita”. Inoltre è accusato “di aver avuto la funzione di collettore e distributore di messaggi da e per il capo mafia latitante”.
Al cugino del boss latitante Matteo Messina Denaro, la Dia di Trapani ha eseguito la confisca del patrimonio mobiliare, immobiliare e societario. E’ stata disposta la confisca di una impresa edile a responsabilità limitata, ventitré mezzi d’opera, automezzi e autoveicoli, sette appezzamenti di terreno, una lussuosa villa, due fabbricati di cui uno ad uso abitativo e uno rurale e quattro conti correnti bancari.
Giovanni Filardo è attualmente detenuto in carcere. Il Tribunale di Trapani – Sezione misure di prevenzione con lo stesso provvedimento ha disposto la misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di dimora per quattro anni.
Il sequestro è nato dalle indagini economico-patrimoniali delegate alla Dia dalla Procura della Repubblica di Palermo-Dda, Gruppo misure di prevenzione, coordinato dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia.



