PALERMO – In Italia regna sovrano lo scandalo Consip, per il quale la Procura di Roma amplia il suo raggio di indagini, non tralasciando minimamente una lunga serie di appalti oltre quelli gestiti dalla Romeo Gestioni, per scoperchiare anche il verminaio della gara del mega appalto FM4 “Facility Management”, un affair di 2,7 miliardi di euro, il più alto fin’ora registrato nell’intera unione europea. E in Sicilia? Beh… i siciliani non si sono mai tirati indietro a gareggiare con lo Stivale in qualsiasi settore, sportivo e non; e quando la competizione verte sulla manipolazione di appalti pubblici, corroborata a suon di tangenti, non si tira per nulla indietro: “Che fa gli altri rubano e noi no? … ’nsia mai Signuri!”. E così anche il verminaio del Cas, il Consorzio autostradale siciliano, viene scoperchiato dalla Procura della Repubblica di Messina, con le inchieste nei più importanti cantieri aperti, come gli svincoli di Giostra –Annunziata; ma adesso il Consorzio dovrà correre ai ripari per non bloccare tutti i progetti, specie quelli che interessano Taormina con il suo prossimo G7 del 23 maggio e, pertanto, si sta cercando di formare nuove squadre di tecnici e progettisti chiedendo aiuto all’Anas (tanto l’accorpamento, si spera possa venire al più presto, per sanare questa grande piaga di sperpero incontrollato di denaro pubblico) per cercare di completare importanti opere autostradali come quella che da più di 40 anni è rimasta un cantiere aperto: la Rosolini – Gela.
A Sala d’Ercole, i deputati, poverini (?), oltre a fare turni massacranti e specie nella settimana pasquale per gli emendamenti in Finanziaria, dovranno inoltre pensare a cercare 100 milioni di euro, come ha chiesto Crocetta, per sanare l’emergenza sui disabili gravi; oltretutto le associazioni di categoria che hanno organizzato la marcia a Palermo di due giorni fa, sono ancora infuriate, non avendo ricevuto avvisaglie di copertura finanziaria previste con un apposito capitolo di bilancio e non con contributi straordinari e di tipo una tantum.
E ancora non è finita, perché, in Sicilia, ad avere bisogno non ci sono solo i diversamente abili, gravi e gravissimi, ma anche i poveri disoccupati. Mentre in Italia si registrano segnali di ripresa, da noi succede al contrario: i disoccupati, gli inoccupati, i giovani in cerca di lavoro aumentano sempre di più; la Sicilia, secondo l’Eurostat, risulta la regione con il più basso indice di occupazione in tutta l’Europa. Nel primo trimestre di quest’anno i disoccupati sono aumentati di 392 mila unità, rispetto allo scorso anno, e a fine 2017 dove dobbiamo andare a parare?
Giuseppe Firrincieli