PALERMO – Le primarie In Sicilia previste per domenica 23 di questo mese non si terranno, per volontà di Forza Italia. L’ on. Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, alcuni giorni addietro si era dimesso da coordinatore delle cosiddette primarie per problemi di veti posti da alcuni dirigenti di partito, come Renato Schifani, Gianfranco Miccichè e dallo stesso Silvio Berlusconi, perché anche se questo genere di consultazioni possa rappresentare una espressione democratica, non risulta regolamentato da una apposita normativa vigente.
On. Falcone, e allora?
Si mi sono dimesso perché Forza Italia in Sicilia intende organizzare un vero e proprio incontro costruttivo con tutti i Partiti, i Movimenti di Centro destra e tutti quelli che non se la sentono di far parte del PD o della sinistra in generale, per scegliere insieme un candidato e partecipare alle elezioni regionali del 5 novembre prossimo, in modo coordinato; oltretutto conviene aspettare, ormai, i risultati della prossime comunali per poter fare delle scelte più appropriate per la competizione alle Regionali.
Ma non consultando i simpatizzanti, con le primarie, non pensate che andate a favorire il partito del Non voto e di riflesso i Grillini, i quali peraltro in tema di sondaggi appaiono come una roccaforte inespugnabile?
Si, il pericolo che andiamo a favore del Movimento Cinque stelle è palese, e per questo abbiamo pensato di avviare, con ben cinque istituti specializzati, una ricerca demoscopica per selezionare il candidato dell’area di Centro destra, più gradito ai siciliani.
E con l’on. Nello Musumeci, come la mettiamo? Visto che lo stesso, ufficialmente, ha manifestato la volontà di candidarsi alla presidenza della Regione, nonostante il diniego di Forza Italia, del Movimento Cantiere Popolare di Saverio Romano e il diniego di Cuffaro che lo ha definito politico di destra e poco democratico.
L’on. Musumeci rappresenta un’ottima proposta di candidatura a Palazzo d’Orleans, ma nell’area del Centro destra è bene prima ascoltare tutte le componenti politiche. E non dimentichiamo che l’intera area comprende: “Diventerà Bellissima” di Nello Musumeci; il Partito dei Siciliani, ex MPA di Raffaele Lombardo; Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni; la Lega di Salvini; il PID di Cuffaro; Sicilia Nazione con Armao; poi si spera nell’UDC di Cesa e Nania; mentre i Centristi di Sicilia e Alternativa popolare di Alfano sono orientati col PD.
Una bella fetta di torta non c’è che dire, ma sempre rimane un punto interrogativo: la polverizzazione di gruppi, fa “sustanza”?
Speriamo di si, noi ce la metteremo tutta.
On. Falcone, oggi, un altro argomento importante e scottante per Sala d’Ercole, riguarda l’approvazione del Bilancio, la legge di Stabilità e il Collegato, ovvero la legge Mille proroghe del Parlamento italiano. Ce la fate entro il 30 aprile?
Mi auguro di si! E mi auguro ancora che i deputati regionali possano anche varare la mia proposta di legge, oltretutto approvata in commissione, sullo scioglimento della partecipata Riscossione Sicilia e la fusione con l’Agenzia Nazionale Entrate-Riscossione, l’ex Equitalia, e il rinvio alla prossima legislatura della fusione del CAS, il Consorzio autostradale siciliano con l’ANAS.
A proposito di Riscossione Sicilia, perché nemmeno la maggioranza all’ARS non vuole rifinanziare la Società?
È vero, il problema economico di Riscossione Sicilia risale al 2015 e, con la legge 66, la Regione Siciliana ha stanziato ben 78 milioni di euro per i debiti registrati, di cui 40 milioni nel 2015 e 35 milioni nel 2016 più 13 milioni e 200 mila per la ricapitalizzazione. Adesso dovremmo saldare un buco di altri 25 milioni e… Roba da Corte dei Conti!
E finiamo con una celebre frase di Totò: e io pago! Ma in che regione stiamo vivendo, onorevole Falcone?
Giuseppe Firrincieli