Come ogni anno, alla fine del mese di marzo, torna l’ora legale. Questa notte, tra sabato 25 e domenica 26 marzo, le lancette dei nostri orologi verranno portati un’ora avanti. Dalle due si passerà direttamente alle tre. Operazione inversa nell’emisfero australe, dove invece le lancette verranno portate indietro.
Il weekend che stiamo affrontando è quello durante il quale “si dorme di meno”. Da domani mattina, però, la giornata sarà più lunga. Nei Paesi in cui si adotta il cambiamento di orario, si cerca di sfruttare al massimo le ore di luce: in tal modo si cerca di risparmiare quanto più possibile in termini di energia elettrica. Tra i Paesi industrializzati dell’emisfero boreale, solo Giappone e Russi continua a seguire sempre l’ora solare.
In Italia l’ora legale venne adottata per la prima volta nel lontano 1916, durante la “Grande guerra”. Fu proprio la prima guerra mondiale a sancirne l’adozione: l’ora legale rappresentava una vera e propria misura di guerra che da quel momento in poi non è stata più abbandonata, fatta eccezione per i periodi riguardanti la seconda guerra mondiale e i vari adattamenti alle norme dell’Unione Europea.
Secondo alcuni dati da Terna (Rete Elettrica Nazionale), dal 2004 al 2016 sono stati rispramiati oltre 1 miliardo di euro, cifra necessaria all’incirca per garantire l’energia elettrica nella nostra isola. Con particolare riferimento a termini più tecnici, si è andati a risparmiare oltre 7 miliardi di kilowattora.
L’ora legale durerà fino all’ultimo weekend di ottobre (sabato 28 e domenica 29), quando dovremmo riportrare indietro le lancette e riaccogliere (volente o nolente) l’ora solare o invernale.