La voce dei lavoratori AMT: “Egregio dottor Lungaro…”

La voce dei lavoratori AMT: “Egregio dottor Lungaro…”

CATANIA – La questione AMT si complica ogni giorno di più. 

All’inizio del mese di febbraio, dopo le dimissioni di Puccio La Rosa, è stato eletto il nuovo consiglio d’amministrazione dell’A.M.T., l’Azienda Metropolitana Trasporti di Catania. Torna così alla carica di presidente Carlo Lungaro.

Il giorno dopo si sono subito espressi i principali sindacati, che hanno accettato non di buon grado la nuova elezione: “Basta fughe in avanti, decisioni ad effetto e traumatici ritorni, chiediamo una gestione condivisa nelle scelte sull’azienda trasporti e sulle altre partecipate“.

I problemi che affliggono l’azienda erano già noti a tutti i cittadini ma, come se non bastasse, alcuni di loro, dipendenti dell’AMT, hanno visto svanire per sempre i loro stipendi.

La situazione sembra stia per toccare il fondo e l’allarmismo dei catanesi si sente. I lavoratori, tuttavia, hanno deciso di alzare la voce scrivendo questa lettera indirizzata al presidente del consiglio d’amministrazione Carlo Lungaro:

Egregio Dottor Lungaro, ci permetta di dissentire totalmente dalle sue dichiarazioni, rilasciate al quotidiano La Sicilia in quanto di vivo in questa azienda c’è solo la voglia disperata di circa 700 famiglie, di tenerla in piedi nonostante la costante edificazione di muri alti per ostacolarne la crescita e l’uscita dal baratro in cui si trova attualmente.  Vorremmo farle notare che è ormai del tutto inutile continuare a buttare fumo negli occhi dei cittadini, perchè la verità è palesemente sotto gli occhi di tutti e le persone di certo non sono così stupide da credere che tutto sia a posto e che l’AMT sia sana e viva.
La verità è che continua a scendere vertiginosamente il numero di vetture in servizio, 60 o 80 al massimo, fornendo un servizio inadeguato alle esigenze della città, facendo si da aumentare le attese estenuanti degli utenti alle fermate ed i conducenti ormai sono diventati un vero bersaglio per lo sfogo di tutti.
È inaccettabile apprendere da un professionista con una esperienza come la sua, che tutto questo sia solo frutto di allarmismo da parte dei sindacati. È facile addossare sempre la colpa ai lavoratori.
Se si deve chiedere responsabilità a chi si chiede? Ai lavoratori, l’azienda deve attuare una politica di risparmio? A chi si possono chiedere dei sacrifici economici?
Ai lavoratori.
Insomma sembra proprio che i lavoratori siano I diretti responsabili di qualsiasi circostanza accada in questa azienda.
Vorremmo ricordarle esimio dottor Lungaro che è merito dei lavoratori se ancora la mattina nonostante tutto ancora esce uno straccio di servizio con vetture ormai logore e malconce, e vorremmo ricordarle ancora che la ritardata erogazione degli stipendi ha causato ai lavoratori non indifferenti problemi economici e disastri familiari e che nonostante siano state trattenute ai lavoratori le somme necessarie per I contributi Inps, quinto dello stipendio, fondo Priamo, ci sono vuoti di almeno tre anni nel regolare versamento delle stesse da parte dell’azienda agli istituti di competenza. Inoltre sappiamo tutti che gravano sull’azienda diverse ingiunzioni fallimentari da parte di fornitori e debiti per 50 milioni di euro. Quindi pensiamo proprio che non si tratti di allarmismo ma di autentica realtà e che i fornitori capiscano da soli che l’azienda si avvia al fallimento se si continua a perdere tempo in chiacchiere inutili.
Inoltre egregio dottor Lungaro vorremmo precisare che se ci fosse stato veramente l’impegno di far rinascere questa azienda, dall’elezione del sindaco Bianco ad oggi pensiamo proprio che saremmo stati già sulla buona strada per il risanamento.
Ad oggi non è stato fatto alcun piano industriale, nessuna politica di risanamento ma solo chiacchiere ed un piano strategico ai danni esclusivamente del lavoratore (vedi ordine di servizio 38).
Pertanto illustrissimo dottor Lungaro, pensiamo sia arrivato il tempo di appendere le scarpette al chiodo e di godersi la sua meritatissima pensione lasciando il posto a chi veramente ha nel cuore la rinascita di un’azienda, che è il patrimonio dei cittadini e una perla preziosa per l’economia di una città metropolitana in continua crescita, sia demografica che culturale. Con osservanza e immensa stima la salutiamo. Firmato: La voce dei lavoratori.