Correlazione tra endometriosi ed alimentazione

Correlazione tra endometriosi ed alimentazione

L’endometriosi è una patologia, caratterizzata dalla presenza di endometrio in sede ectopica, che comporta uno stato di infiammazione cronica. Risulta, quindi, molto importante cercare di contenere questa condizione mediante una dieta adeguata, con cibi che riducano lo stato infiammatorio.

Le raccomandazioni dietologiche, che possiamo formulare, in sintesi, sono le seguenti: • ridurre il consumo di carne rossa, insaccati e grassi animali • evitare la margarina, lo strutto ed i prodotti contenenti acidi grassi idrogenati • prediligere come condimento l’olio extravergine di oliva a freddo • assumere almeno due porzioni di pesce alla settimana, privilegiando salmone e pesce azzurro, evitando squalo e pesce spada, in quanto a maggior rischio di contaminazione con mercurio • assumere cinque porzioni complessivamente di frutta e verdura fresca al giorno • limitare l’assunzione di zuccheri semplici • moderare l’uso di cibi ricchi in fitoestrogeni, quali la soia • moderare l’uso di bevande contenenti zucchero o caffeina, soprattutto bevande energetiche, ma anche caffè e tè. È consentito l’uso di tè verde, soprattutto se decaffeinato • limitare il consumo di alcool • ridurre o eliminare possibilmente cibi contenenti conservanti (in scatola o confezionati) e coloranti • privilegiare i prodotti dell’agricoltura biologica, in quanto esenti da pesticidi • cercare di avere un’alimentazione il più possibile variata, secondo i canoni della dieta mediterranea, che nel 2010 è stata denominata dall’UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità.

Non esiste evidenza della necessità di eliminare il grano, e tutti i prodotti contenenti glutine, a meno che non sia stata diagnosticato il morbo celiaco, una comorbidità che dovrebbe sempre essere ricercata mediante esami specifici nei casi di endometriosi. Potrebbe comunque essere utile alternare il grano ad altri cereali, quali farro, orzo, avena, mais, riso, quinoa, al fine di sfruttare le proprietà nutrizionali di diversi tipi di alimenti.

Deve essere valutata caso per caso la necessità di eliminare i cibi istamino-liberatori, quali fragole, cioccolato, pomodori, formaggi fermentati, molluschi. L’indicazione in questo senso si pone soprattutto in coloro che hanno comorbidità con patologie di tipo allergico, un’evenienza non infrequente. Un eventuale colon irritabile deve essere trattato mediante l’associazione con fibre (ad esempio glucomannano), abbondante idratazione, e limitazione di cibi irritanti, quali cioccolato, latte, caffeina. Ricordiamo infatti che il colon irritabile è di per sé causa di dolore addomino-pelvico cronico, che si somma a quello legato alla patologia di per sé. Inoltre, sarebbe importante indagare l’esistenza di intolleranza al lattosio, altra causa di gonfiore e dolori addominali. Solo in questi casi si pone l’indicazione ad eliminare latte e latticini freschi, o ad assumere prodotti a basso contenuto in lattosio se l’intolleranza è di grado lieve.

Non trova riscontro scientifico il consiglio di abolire totalmente il consumo di latte e latticini, in quanto abbiamo visto che negli studi fino ad oggi pubblicati non è documentata alcuna relazione certa tra latte e sviluppo di endometriosi. Tuttavia, si tratta di prodotti che possono contenere ormoni, soprattutto estrogeni: in particolare uno studio evidenzia che il latte vaccino presenta un contenuto di 17βestradiolo e di estrone superiore rispetto al latte caprino, che potrebbe rappresentare una migliore fonte alimentare, per chi necessita di una dieta a basso tenore estrogenico, come le donne affette da endometriosi. Occorre però ridimensionare questo elemento, alla luce di alcuni dati, che indicano che i livelli di estrogeni contenuti nel latte vaccino in commercio non sono a concentrazioni tali da esercitare effetti biologici nel ratto, e che rappresentano una frazione modesta rispetto alla produzione ormonale endogena (tra lo 0,1 e lo 0,01%).

Riguardo alle raccomandazioni relative allo stile di vita, è opportuno praticare una moderata attività sportiva regolarmente, privilegiando sport di tipo orientale (come yoga e tai chi), che hanno alcune evidenze preliminari relative al controllo del dolore mestruale.

Giuseppe_Ettore