PALERMO – Alla fine della partita, che ha visto ieri pomeriggio Palermo e Sampdoria dividersi la posta, la delusione ed il rammarico sui volti dei tifosi rosanero erano palpabili.
Poteva veramente essere l’inizio di un’altra storia: con l’Empoli sconfitto dalla Juventus sabato sera, la vittoria avrebbe consentito di ridurre a 5 punti il distacco dai toscani. In più, il pubblico del Barbera aveva visto ieri una squadra viva, determinata, propositiva, capace di creare un numero notevole di occasioni da rete e per la prima volta nella stagione, udite udite, aveva visto assegnare al Palermo un rigore. E, invece, una palla banalmente persa al 45° minuto della ripresa ha portato al gol di Quagliarella che ha sancito il risultato finale di 1 a 1.
Da qui la delusione ed il rammarico: non sono riusciti gli uomini di Diego Lopez a chiudere una partita di vitale importanza. Non aver saputo concretizzare nessuna delle tantissime occasioni da gol costruite è costato caro alla formazione rosanero, che già all’andata a Marassi venne raggiunta da un gol di Fernandes nel finale.
Ma al di là del risultato che lascia l’amaro in bocca, ci sono parecchi lati positivi che il pareggio acciuffato dalla Samp in zona “Cesarini” non possono cancellare.
Intanto, il cambiamento di modulo operato da Diego Lopez, con il passaggio al 4-2-3-1, ha agevolato la fluidità della manovra. La partecipazione di Balogh e Sallai alla costruzione del gioco ha permesso alla squadra di attaccare su tutto il fronte offensivo. Le geometrie di Bruno Henrique sulla trequarti hanno consentito di orchestrare il gioco con maggiore precisione rispetto al passato. Le folate sulla destra di Rispoli hanno portato scompiglio e causato apprensione alla difesa avversaria.
Di contro, la mancanza, a parte Nestorovski, di finalizzatori, di attaccanti di razza capaci di concretizzare il lavoro di preparazione sviluppato dalla squadra, ha consentito ai blucerchiati di rimanere in partita e di vanificare, in parte, i benefici di una giornata che il calendario aveva concesso favorevole.
Le parole di Diego Lopez a fine partita, riportate dalla stampa locale, lasciano ancora spazio alla speranza: “Sarò pazzo, ma io ci credo ancora. Secondo me nel complesso abbiamo fatto un’ottima partita. Bisogna fare gol e non si può pensare di andare avanti solo con Nestorovski. L’ho detto dopo Napoli che bisognava migliorare in fase di possesso e lo stiamo facendo, ma bisogna fare gol. Abbiamo messo i nostri attaccanti in condizioni di farlo più volte, ma non basta solo Nestorovski. Ne può fare altri, bisogna aiutarlo. Poi alla fine, dopo aver subito il pareggio, si vedono solo le cose negative. Io invece vedo un punto guadagnato sull’Empoli”.
Nestorovski, arrivato, con il rigore realizzato, a quota 10 gol nella classifica cannonieri, ha dovuto lottare con Sallai per poter battere il penalty. L’ungherese aveva, infatti, preso lui il pallone per collocarlo sul dischetto, ma Rispoli e l’allenatore gli hanno imposto di rispettare le gerarchie. Resta comunque apprezzabile la voglia della giovane punta di assumersi la responsabilità di calciare un rigore importantissimo: denota forte personalità e lascia ben sperare per il futuro.
Appuntamento domenica 5 marzo a Torino contro i granata dell’ex Belotti.