I pazzi volanti del slacklining sul cielo di piazza teatro Massimo

I pazzi volanti del slacklining sul cielo di piazza teatro Massimo

CATANIA – Sullo sfondo c’era il teatro Massimo Bellini mentre tutti avevano gli occhi al cielo per guardare degli atleti un po’ “pazzarelli” lanciarsi da una fettuccia all’altra.

Tauri-Vijar Vahsaar - Action

Detta così viene difficile da capire eppure lo spettacolo adrenalinico portato ieri in scena dalla Red Bull ha paralizzato dalle 18,30 alle 21,30 il centro storico di Catania.

Venue

Da qualche giorno fra piazza Teatro e via Rapisardi si vedevano movimenti strani. Camion e tecnici si succedevano a ritmo serrato e salendo sui balconi dei residenti, montavano le slack, strane fettucce elastiche di 5 cm che dovevano sembrare dei fili del bucato ma che di li a poco avrebbero “messo le ali” agli slackliner.

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Sapete chi sono? Sono degli atleti, arrivati da tutto il mondo, che su quelle fettucce sospese in aria da un’estremità all’altra della strada proprio ieri si sono divertiti a fare capriole e giravolte senza perdere l’equilibrio per tre minuti ciascuno mentre una giuria votava l’esibizione migliore.

Red Bull Airlines

E così a Catania è scattata subito la slacklining mania. Lo slacklining nasce negli Stati Uniti a fine anni Settanta e un passo dopo l’altro si è trasferita dai parchi alla giungla urbana.

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Fra applausi e urla di incoraggiamento c’è stato un tripudio di ragazzi per la seconda edizione del Red Bull Airlines che ha mixato insieme questa disciplina che da vita a dei trick da sballo e il freestyle a sette metri di altezza. Gli atleti all’inizio erano undici ma per la finale si sono sfidati solo in cinque: con  24 punti ha raggiunto il podio il brasiliano  Carlos Neto, che ha conquistato la giuria e tutto il pubblico grazie ad una serie di trick spettacolari. Al secondo e terzo post Tauri-Vijar Vahsaar e Micky Wilson che si sono sfidati in uno spareggio fino all’ultimo respiro per conquistare il favore della giuria mentre il premio “best effort” è andato al giovanissimo atleta francese Louis Boniface per aver dimostrato un impegno sopra la media nella ricerca di nuove evoluzioni.

“Anche se la gara non è andata come mi aspettavo, l’evento mi è piaciuto molto! Il pubblico era pazzesco durante la mia performance, una sensazione indescrivibile, è stato bellissimo!”, ha dichiarato Lukas Huber, lui, altoatesino, rappresentava l’Italia ma non è arrivato in finale.

E adesso che tutto è finito si inizia già a pensare alla prossima edizione.