Rapinavano gioiellerie, abitazioni e ville picchiando selvaggiamente i proprietari, 11 persone in manette. IL VIDEO

Rapinavano gioiellerie, abitazioni e ville picchiando selvaggiamente i proprietari, 11 persone in manette. IL VIDEO

CATANIA – All’alba di oggi, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa in data 31.12.2016 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di:

  • Alessandro Bagli, 52 anni, pregiudicato;
  • Danilo Di Mauro, 25 anni, pregiudicato;
  • Giuseppe Nicolosi, 30 anni, con precedenti di polizia;
  • Placido Privitera, 28 anni, con precedenti di polizia;
  • Salvatore Sgroi, 41 anni, pregiudicato;
  • Rosario Spampinato, 52 anni, pregiudicato;
  • Giuseppe Zappalà, 23 anni, con precedenti di polizia;
  • Ettore Roberto Virgata, 22 anni, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;
  • Angelo Zinna, 25 anni, con precedenti di polizia, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;
  • Graziella Rapisardi, 38 anni, per la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari

ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati contro il patrimonio, rapina, tentata rapina, furto (in appartamento e in danno di rappresentanti di preziosi) e ricettazione di auto e motocicli.

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Il provvedimento accoglie gli esiti di un’attività investigativa, di tipo tecnico, avviata dalla squadra mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica a seguito di una rapina aggravata commessa nel pomeriggio del 26 ottobre 2015 ai danni di una gioielleria in via Etnea.

Gli investigatori della Sezione Reati contro il Patrimonio, “Squadra Antirapine” hanno accertato che due giovani rapinatori, a volto scoperto, puntando una pistola puntata verso il titolare del negozio e minacciandolo di morte, si sono impossessati di un panetto contenente bracciali in oro per un valore di 12 mila euro e di 2 bracciali in oro.

Dai filmati di una telecamera di video-sorveglianza di un’attività della zona, è stato notato come i due giovani malviventi si siano dati prima alla fuga a piedi raggiungendo via Sant’Euplio e, successivamente, si siano allontanati a bordo di uno scooter Aprilia Leonardo, risultato poi rubato.

È stata la rilevazione della targa del ciclomotore l’input per una lunga serie di servizi di intercettazioni e di video-riprese disposti dalla Procura della Repubblica di Catania.

Le investigazioni, condotte nell’arco temporale ottobre 2015 – aprile 2016 da personale della Sezione Reati contro il Patrimonio, “Squadra Antirapine”, hanno consentito non solo di acquisire elementi di prova in ordine ai responsabili della rapina, ma anche di svelare l’esistenza di un’organizzazione criminale, promossa ed organizzata da Danilo Di MauroGiuseppe Nicolosi e Giuseppe Zappalà, i quali, con l’apporto di altri soggetti, era specializzata nella commissione di una serie indeterminata di delitti contro il patrimonio.

Le indagini hanno chiarito che Giuseppe Nicolosi, all’epoca dei fatti agli arresti domiciliari, operava come ideatore e promotore dei reati da portare a termine, utilizzando la propria abitazione come una sorta di “quartier generale” dove gli altri sodali si riunivano per organizzare la messa a punto dei “colpi”, curando le attività preliminari come l’individuazione dei bersagli, gli appostamenti finalizzati a comprendere le abitudini delle vittime, la duplicazione delle chiavi di ingresso delle abitazioni prese di mira, etc.

La attività tecniche, non disgiunte da attività di polizia giudiziaria di tipo tradizionale, hanno permesso di far luce su due rapine commesse, con particolare efferatezza, ai danni di anziane vittime sorprese all’interno delle loro abitazioni, rispettivamente nel febbraio e nell’aprile del 2016.

In particolare, la prima è stata commessa a Catania la sera del 19 febbraio, quando i rapinatori, dopo esseri introdotti all’interno dell’abitazione di due fratelli nel centro catanese, hanno colpito al volto una delle due vittime, successivamente immobilizzata con nastro isolante, mentre l’altra è stata costretta ad aprire la cassaforte dalla quale asportavano la somma complessiva di 7 mila euro e altri preziosi.

La ricostruzione dell’evento ha dimostrato che Zappalà, approfittando dei lavori edili effettuati unitamente al padre muratore nell’abitazione delle due vittime, aveva provveduto a duplicare le chiavi d’ingresso. L’analisi delle conversazioni registrate, sebbene in forma criptica, insieme all’ubicazione delle celle d’aggancio utilizzate dal telefono cellulare del malvivente, hanno consentito la precisa individuazione dell’abitazione delle vittime. 

La seconda rapina, invece, è stata realizzata la sera del 20 aprile 2016 ai danni di una coppia di anziani coniugi, utilizzando l’escamotage di staccare l’energia elettrica dell’abitazione, sita nella zona di Ognina– Picanello. Quando la donna ha aperto la porta d’ingresso, i malviventi si sono introdotti all’interno dell’appartamento e hanno colpito ripetutamente le vittime, procurando alla donna la rottura della protesi dentaria e all’uomo un trauma cranico.

Nel corso della rapina, i criminali hanno puntato un coltello alla gola dell’uomo, minacciandolo di morte, e hanno immobilizzato le vittime, legandole con un cavo telefonico a delle sedie, e si sono impossessati della somma complessiva di 1.500,00 euro e di anelli preziosi.

Sono stati raccolti, inoltre, elementi di prova relativi ad un furto in abitazione commesso in data 29 novembre 2015 a Viagrande e ad una tentata rapina ai danni di un anziano, ex imprenditore edile, proprietario di una lussuosa villa a Catenanuova, sventata grazie all’intervento di personale della Squadra Mobile che ha proceduto al fermo di indiziato di delitto per ricettazione aggravata di Giuseppe Zappalà e Danilo Di Mauro.

I malviventi sono stati fermati mentre erano appostati nella vicinanza della casa, a bordo di una Hyundai Accent risultata provento di furto, all’interno della quale sono stati rinvenuti e sequestrati arnesi per lo scasso, insieme a fascette elettriche da utilizzare per immobilizzare le vittime.

Inoltre, sono stati riscontrati due episodi di furto aggravato commessi ai danni di rappresentanti di preziosi commessi, rispettivamente il primo a Canicattì l’1 dicembre 2015, nel corso del quale gli autori si sono impossessati di una borsa contenente preziosi per un valore di 100.000,00 euro, ed il secondo a Catania il 10 dicembre 2015. In quest’ultima occasione, a seguito di mirato servizio, personale della Squadra Mobile ha arrestato due dei tre malviventi, Privitera e Spampinato, recuperando i borsoni sottratti con all’interno oggetti preziosi il cui valore commerciale ammontava ad euro 50.000,00.

Una persona colpita dallo stesso provvedimento restrittivo è tutt’ora irreperibile perché all’estero.

Gli arrestati sono stati condotti nella casa circondariale di Catania “Piazza Lanza”.

L’operazione è stata denominata “Cowards”.