In scena con successo “La Casa della Nonna”

In scena con successo “La Casa della Nonna”

CATANIA – Come nel film di Abel Ferrara “Fratelli” (non a caso “The Funeral” in originale), è la morte di un congiunto a chiamare a raccolta i parenti, le due sorelle dai nomi-specchio nella “Casa della Nonna”, l’opera teatrale scritta e diretta da Nino Romeo e interpretata da Graziana Maniscalco, Gianna Paola Scaffidi e Nicola Costa. Una delle due sorelle, a dire il vero, vive già nella casa della nonna (la defunta) e quella magione sarà per le due donne – poetessa una, insegnante l’altra – uno scrigno di ricordi teneri e anche licenziosi.

Davanti a una bara – con dentro la nonna mal truccata, un po’ bambolina un po’ baldracca – non c’è bugia che tenga: le rievocazioni delle due sorelle sono fiumi in piena, colmi anche di risentimento reciproco. Nel batti e ribatti di Ausonia ed Enotria (gli pseudonimi adottati dalle due i cui nomi sono Grazia Maria e Maria Grazia) sta la bellezza dell’opera in due atti del drammaturgo catanese.

La Maniscalco e la Scaffidi sono sublimi nel passarsi la palla l’un l’altra. Sembra di assistere alla migliore partita di tennis giocata tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci: scambi di gran classe resi possibili da un solido testo che ha il pregio di fondere in un “unicum” rimandi letterari alti e racconti più prosaici. A nonna morta, per esempio, scopriamo che “…il turgido cappio del meriggio” sono le strofe dietro cui la nipote nasconde le sortite sessuali pomeridiane tra la nonna e il Cavaliere Bonfiglio, non certo scoraggiato dalla sua sedia a rotelle.

Turbate e poi sopraffatte da invadenti personaggi maschili (tutti ben interpretati dal bravo Nicola Costa), le due donne riprendono a volersi bene grazie a quella formula del cuore che si chiama “sorellanza”. E’ il ritrovato rapporto sororale, dove l’armonia ha sempre la meglio sui conflitti,  a fare sopportare alle due protagoniste – e anche allo spettatore – la tristezza per la inevitabile vendita della casa, trasformata in albergo a ore. Struggenti le musiche di Lennon, Mc Cartney e Harrison.

In scena il 3 e 4 dicembre scorsi all’Ambasciatori di Catania.

Nicola Savoca