SIRACUSA – “Esprimo compiacimento per il risultato finale, frutto della partecipazione di bambini, anziani e persone di diverse culture, che impegnati in questa attività manuale hanno riscoperto, all’insegna dell’intramontabile ‘ora et labora’, il senso della comunione, nutrendo le loro coscienze di valori positivi”. L’arcivescovo di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo, ha benedetto così, enfatizzandone il valore etico oltre che artistico, l’albero di lana”, inaugurato stamattina nel salone espositivo della Galleria d’arte contemporanea Montevergini, in Ortigia.
Con tutti i suoi quadranti colorati, “l’albero intergenerazionale”, che caratterizzerà le festività natalizie 2016 nel capoluogo aretuseo, ha d’altronde conquistato tutti. Grandi e piccini, infatti, sono stati rapiti dalla calda, mediterranea, sensazione d’accoglienza, tipica del focolare domestico, che l’abete di maglia è capace di infondere.
L’idea lanciata e portata avanti da Rossana Geraci e dallo staff di “Città educativa”, coordinato da Valeria Troia, assessore comunale alle Politiche scolastiche ed educative, è senza dubbio risultata vincente, grazie soprattutto alla partecipazione di massa della società civile, che l’ha trasformata in una bellissima opera d’artigianato. Le trame di filato multicolore delle duecento coperte, composte da circa 2 mila quadrati all’uncinetto – realizzati da studenti, cittadini, immigrati e associazioni – che hanno reso originale la base conica di metallo di 3 metri di diametro e 8 metri di altezza su cui sono state stese, sono diventate simbolo di rinascita e volontà di complicità civica per la comunità locale.
“Le finalità prefissate – ha commentato l’assessore Troia – sono state raggiunte. La qualità di vita di una città non dipende solo dalle condizioni di strade e palazzi ma anche dalle relazioni umane che si riescono a intrecciare, nonché dalle risorse che l’incontro tra diverse generazioni e culture riesce a fare emergere”.
“Coinvolgendo i nonni nelle scuole – ha precisato l’assessore – abbiamo tirato fuori un bagaglio di tradizioni che si stavano dimenticando”.
Attorno all’albero sarà organizzato un vero e proprio “girotondo” di iniziative collaterali, in collaborazione anche con la Scuola di arte drammatica dell’Inda. Le coperte a fine feste, poi, saranno vendute e trasformate in pacchi di alimenti da donare ai bisognosi.
Mascia Quadarella