PALERMO – Un evento eccezionale ha avuto luogo all’ISMETT di Palermo, dove una squadra di chirurghi coinvolti nelle procedure di prelievo e trapianto ha operato interrottamente per tre giorni.
Si tratta di sei trapianti di fegato tra martedì e venerdì scorso, tutti a pazienti siciliani adulti che erano in lista d’attesa per malattie terminali del fegato.
A scendere in campo è stato il team dell’unità di trapianti e chirurgia addominale dell’IRCCS ISMETT, che ha una età media di 38 anni ed è guidato dal professor Salvo Gruttadauria. il quale è pienamente soddisfatto dei componenti della sua squadra che si sono mostrati all’altezza, lavorando con dedizione 24 ore al giorno.
L’IRCCS ISMETT, secondo i dati del centro nazionale trapianti, è uno dei centri più attivi in Italia per quanto riguarda la capacità di utilizzare fegati marginali offerti da altre regioni italiane e addirittura da altri paesi.
Durante questi tre giorni, mentre alcuni chirurghi volavano per Catanzaro, Sassari ed Atene, altri in sala operatoria facevano i primi trapianti con organi provenienti da ospedali del SSR. Per fare tutto ciò sono necessari grandi capacità organizzative della struttura, poiché si deve contemporaneamente impegnare sia sul fronte del prelievo che su quello del trapianto.
Inoltre, lo sviluppo di protocolli avanzati per un adeguato matching donatore-ricevente fa sì che venga offerto il fegato più adeguato al paziente in cima alla lista e, dove necessario, venga effettuata l’implementazione di tecniche di riperfusione, cioè ringiovanimento degli organi.
È stata proprio la carenza di organi da trapiantare a dare lo spunto per sperimentare nuove tecniche: riutilizzare organi considerati in condizioni marginali dal sistema e migliorare le speranza di trovare un organo da trapiantare per chi ne ha bisogno.