Spirometria non sempre obbligatoria nella bronchite cronica

Spirometria non sempre obbligatoria nella bronchite cronica

Se hai un quesito medico, invia la tua domanda a ilmedicorisponde@newsicilia.it e torna a visitare il nostro giornale Domenica mattina!

unnamed-1

Mio padre ha 84 anni ed è affetto da broncopatia cronica ostruttiva e da demenza senile con marcato decadimento cognitivo. È stato recentemente visitato da uno specialista pneumologo che ha prescritto una terapia con dei farmaci inalatori ma il medico di famiglia pretende l’esecuzione di un esame spirometrico per poterli dispensare in regime di rimborsabilità dal SSN. È corretta questa interpretazione? (o.d.)

No, non è corretta. È vero che recenti disposizioni assessoriali impongono sempre l’esecuzione di un esame spirometrico per la rimborsabilità dei farmaci per la c.d. BPCO (broncopatia cronica ostruttiva) ma non è sempre cosi. Quando i pazienti sono infatti affetti da comorbilità che determinino problemi cognitivi o neurologici o motori importanti, non si può pretendere che venga eseguito l’esame spirometrico, perché sarebbe tecnicamente impossibile oltre che eventualmente inattendibile nei suoi risultati. E le disposizioni assessoriali sono chiare in proposito in quanto consentono di basarsi solo sui dati clinici e non anche su quelli strumentali spirometrici. In questi casi quindi il medico di famiglia può tranquillamente, in maniera appropriata e non contestabile da nessun funzionario burocrate prescrivere i farmaci per la BPCO che ritenga opportuni.

Se hai un quesito medico, invia la tua domanda a ilmedicorisponde@newsicilia.it e torna a visitare il nostro giornale Domenica mattina!