Succede a Palermo e provincia: 30 settembre MATTINA

Succede a Palermo e provincia: 30 settembre MATTINA

PALERMO – Ecco i fatti di cronaca più importanti di questo venerdì 30 settembre mattina:

  • I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Palermo, hanno arrestato tre persone con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nello specifico si tratta di due conviventi, Alessandro Avella, 34enne palermitano e volto noto alle forze dell’ordine, Caterina Vella, 35enne e suo fratello Samuele Cardinale di 20 anni. I Carabinieri, appena aperto il portone di ingresso dello stabile in via Buzzanca  hanno rinvenuto un bauletto con 8 dosi di marijuana ed altrettante di hashish. Durante il tragitto verso l’abitazione dell’Avella, i militari impiegati nella cinturazione della palazzina abitata esclusivamente dai 3, hanno sentito provenire dal retro dello stabile, in corrispondenza di una finestra con le sbarre in ferro, alcuni rumori seguiti da due tonfi. Giunti nell’appartamento, gli operanti hanno scoperto un pozzo luce al di sotto dell’appartamento di Avella, all’interno del quale erano state lanciate due borse contenenti 556 involucri contenenti circa 830 grammi di hashish e 676 bustine contenenti circa 1100 grammi di marijuana. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire e sequestrare circa 100 bustine di plastica e 50 circa di carta stagnola, vari attrezzi utilizzati per il confezionamento, mentre un vaso di fiori conteneva la somma di 500 €. I tre su disposizione dell’autorità Giudiziaria sono stati ed accompagnati nelle proprie abitazioni in attesa di udienza di convalida.
3-arresti

Samuele Cardinale, 20 anni – Caterina Vella, 35 anni – Alessandro Avella, 34 anni

  • I Carabinieri della Compagnia di Cefalù ieri pomeriggio hanno arrestato con l’accusa di coltivazione di sette piante di cannabis, C.U. 31enne palermitano. Dopo giorni di appostamenti nella fitta vegetazione in contrada “Picciolo”, i militari hanno sorpreso il giovane mentre coltivava diverse piantine di varia altezza già con inflorescenza, nascoste all’interno di un rudere in ristrutturazione nelle immediate adiacenze della propria abitazione. Sono stati proprio questi aspetti, uniti alla mancanza di motivazioni plausibili in ordine al materiale rinvenuto, a condurre il giovane presso il gli uffici del Comando Compagnia e successivamente, finire in arresto con l’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Dopo la convalida del provvedimento a seguito del giudizio direttissimo nel Tribunale di Termini Imerese, C. U. è stato rimesso in libertà.