Catania, primo sorriso ma il percorso è fatto di mille ostacoli

Catania, primo sorriso ma il percorso è fatto di mille ostacoli

CATANIA – Primo sorriso in casa Catania. La vittoria di domenica è stata salutare per l’undici di Giuseppe Sannino che, finalmente, ha conseguito il primo successo nel campionato cadetto. Partita di sofferenza contro il Pescara, ma il contesto della Serie B implica che ogni avversario del Catania affronti i rossoazzurri vendendo cara la pelle. Da molti addetti ai lavori definita “la Juve della B”, la formazione dell’Elefante sa bene che qualunque squadra affronti sia animata da particolari motivazioni e spiccata voglia di stupire.

Non fa eccezione il Frosinone, piacevole sorpresa che viaggia sulle ali dell’entusiasmo e sabato vorrebbe mantenere l’imbattibilità al “Matusa”. I valori tra le due compagini indicano una differenza sostanziale in termini qualitativi, ma la piena emergenza infermeria per gli etnei, tema ancora di stretta attualità, rappresenta un vantaggio potenzialmente da sfruttare per i ciociari.

Aggiungiamoci le squalifiche di Monzon e Gyomber, unitamente al probabile forfait di Jankovic, giovane talento serbo che ha contribuito ad accendere la luce a Crotone e domenica nel centrocampo rossoazzurro. Un centrocampo con Capuano collocato nell’inedita posizione di play basso, supportato da un Martinho che vede fortemente limitata la capacità di proiettarsi in avanti dovendo svolgere compiti prevalentemente di natura difensiva.

Senza dimenticare che spesso, finora, anche Rosina è stato costretto a dare manforte al reparto di centrocampo, cosa che potrebbe ripetersi a Frosinone. Ma quello di Sannino è un Catania che sta dimostrando di essere più forte dell’emergenza, più forte delle difficoltà che inevitabilmente le numerose defezioni comportano. Difficoltà, in primis, di carattere gestionale per il tecnico rossoazzurro.

Ma anche legate all’ottimizzazione di quegli automatismi e sincronismi tattici che concorrono a fondere il concetto di equilibrio, base fondamentale per il raggiungimento dei risultati e lo sviluppo della consapevolezza dei propri mezzi. Non basta avere i “nomi” in organico, il valore effettivo del Catania va dimostrato sul campo. Al momento molti giocatori rendono al di sotto dello standard.

Causa principale il già citato problema infermeria, ma anche un discorso di preparazione atletica che affonda le radici nel ritiro precampionato. Un ritiro che ha costretto il prof. Ventrone a far svolgere lavoro differenziato a numerosi atleti alle prese con problemi fisici che si trascinavano dalla precedente stagione. Inoltre non bisogna dimenticare i carichi di lavoro elevati, non ancora ben assorbiti.

Questione di tempo, ma quanto tempo? Se lo chiedono i tifosi, speranzosi che anche l’infermeria cominci finalmente a svuotarsi e, nel frattempo, intravedono progressi sul piano dei risultati, il vero motore della stagione del Catania. Sabato, a Frosinone, nuova tappa di un lungo percorso che dovrà coincidere con il raggiungimento della meta prestabilita, la Serie A.