PALERMO – Giornata decisiva oggi per le Ztl di Palermo.
Il sindaco Leoluca Orlando ha convocato per le 12,30 una riunione con i capigruppo a Sala delle Lapidi.
Sul tavolo proprio la nuova ordinanza sulle zone a traffico limitato, che dovrebbero partire in autunno. Il primo cittadino, dopo il confronto con il Consiglio comunale e con le associazioni di categoria delle scorse settimane, prova ad accelerare sul provvedimento oggetto da tempo di barricate da parte di cittadini, commercianti e associazioni, che nei mesi scorsi hanno promosso un ricorso davanti al Tar.
I giudici amministrativi lo scorso 6 aprile sospesero il provvedimento fino a novembre, ma una sentenza del Cga ha accolto il ricorso di Comune e Amat, l’azienda di trasporto pubblico urbano chiamata a gestire le Ztl, contro la sospensiva. La strada, però, ancora una volta si annuncia in salita per Orlando. Che dovrà fare i conti con le resistenze di una parte dell’opposizione.
“La ricetta del sindaco Orlando di raccogliere soldi dai cittadini con questa Ztl, che serve solo per evitare la crisi alle aziende del Comune – dice il consigliere comunale del Pd di Palermo, Salvo Alotta – mi pare sia frutto della sua decisione di non ricandidarsi a sindaco”.
Per il Alotta il primo cittadino sembra ignorare “la necessità di migliorare la mobilità cittadina, concentrandosi invece solo su aiuti a quelle società che per numero di dipendenti dovrebbero garantire servizi efficientissimi, ma che da molti amministratori sono considerate solo ammortizzatori sociali”. Da qui l’appello ai colleghi di partito a non partecipare a “queste scelte politicamente squalificanti per i cittadini”.
“A distanza di nove mesi – gli fa eco Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia – siamo quasi pronti per un parto di cui quasi nessuno desidera il frutto, ad eccezione di quei pochi, che come a Natale brindarono sulle pelle dei palermitani. Oggi a pochi giorni dal Ferragosto si riuniranno davanti a un falò in cui a bruciare saranno bisogni e aspettative dei cittadini. Se l’obiettivo, per il bene comune, è quello di rimpinguare le precarie casse dell’amministrazione” per il consigliere azzurro la strada da seguire è quella del taglio delle “sacche di sprechi provenienti da incarichi, esternalizzazioni di servizi e incapacità di gestione delle risorse umane”.