CATANIA – Inesauribile il dolore della famiglia di Adele Puglisi, la cinquantaquattrenne catanese vittima del terribile attentato di Dacca, in Bangladesh.
Solo ieri i parenti, tra cui il fratello Matteo Puglisi, accompagnati nel dolore da centinaia di siciliani, hanno potuto porgere un ultimo straziante saluto ad Adele, torturata e sfigurata dai terroristi.
E intanto riecheggiano ancora le parole del fratello che, pochi giorni dopo l’attentato, avrebbe dovuto incontrare la sorella all’aeroporto per poterla finalmente riabbracciare dopo un lungo periodo di separazione: “È stata martire come Sant’Agata: l’hanno massacrata, solo il volto era suo”.
Si trovava a Punta Secca Matteo, nel momento in cui ha appreso la notizia, in quel posto in cui Adele adorava passare le vacanze ogni volta che poteva tornare a casa.
“Questi assassini non ci cambieranno mai e alla fine sarà Adele a vincere, perché Catania non la dimenticherà” ha aggiunto il sindaco Bianco presente al funerale per onorare la salma della defunta, mentre monsignor Gristina ha parlato con speranza di pace e misericordia.
Nel frattempo anche una coppia di Bengalesi si è soffermata di fronte alla bara per rendere omaggio alla vittima.