Catania, festa dell’Arma: la cerimonia nel 202° anniversario

Catania, festa dell’Arma: la cerimonia nel 202° anniversario

CATANIA – Ha avuto luogo questo pomeriggio la festa dell’Arma che come ogni anno ha visto la celebrazione dell’anniversario della nascita dei Carabinieri che quest’oggi hanno compiuto 202 anni di età. La festa ha avuto luogo nella caserma provinciale di piazza Giovanni Verga che, anche in questa occasione, ha visto la presenza di molte autorità militari e civili. Fra questi il sindaco della città metropolitana di Catania, Enzo Bianco, il rettore dell’Università etnea, Giacomo Pignataro e il sottosegretario all’agricoltura Giuseppe Castiglione

A fare le veci del “padrone di casa” naturalmente il comandante provinciale dei Carabinieri di Catania, il colonnello Francesco Gargaro che dopo aver accolto come da prassi tutti gli ospiti della manifestazione, ha raggiunto il centro del palco dando inizio alla celebrazione. Come sempre ad aprire il tutto lo schieramento dei diversi reparti accompagnato da note di tromba. 

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Grande emozione durante la lettura della missiva dedicata all’Arma dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Rendo omaggio a tutti gli uomini dell’Arma dedicando un particolare e commosso pensiero a tutti coloro che, nell’esercizio del proprio dovere, hanno perso la vita così come ai loro cari. Un plauso a tutti coloro che hanno dedicato la propria vita alla giustizia portando avanti, senza mai tradirlo, il giuramento da loro prestato. Viva le forze dell’ordine, viva i Carabinieri e viva la Repubblica!“, le parole di Mattarella.

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Subito dopo ha preso la parola il comandante Gargaro che ha sottolineato il grande operato quotidiano dell’Arma dei Carabinieri ed in particolare quello dei militari etnei, sempre dediti al controllo del territorio. Grande commozione da parte del pubblico quando il colonnello ha ricordato i colleghi recentemente scomparsi. 

Un ricordo speciale in questo giorno va a chi ha onorato con grande rispetto la nostra divisa morendo nello svolgimento del proprio dovere. Mi riferisco al maresciallo Silvio Mirarchi e all’appuntato Gianluca Sciannaca, scomparsi recentemente. Ma il ricordo va a tutti quelli che come loro hanno perso la vita per combattere la criminalità anche fuori dal proprio turno di servizio mettendo il bene della comunità davanti alla loro incolumità“, ha detto Gargaro. 

Il comandante ha poi sottolineato l’esigenza di un cambiamento nella cultura della società civile: “Bisogna intraprendere un cammino in cui non siano solo le forze dell’ordine a tutelare il benessere della comunità ma sia proprio quest’ultima la prima collaboratrice di giustizia. Solo in questo modo potremo sconfiggere il cancro della criminalità“.