CATANIA – 28 aprile 1945: moriva Benito Mussolini, duce del fascismo italiano.
Nel tempo, i suoi seguaci iniziano a ricordarlo con una manifestazione in suo nome non senza feroci critiche. Nel 1952, con la legge Scelba, e nel 1993, con la legge Mancino, chiunque denigri la democrazia perseguendo le finalità antidemocratiche proprie del fascismo può essere condannato dai due fino ai cinque anni di reclusione.
Leggi che, evidentemente, a Catania non sono state rispettate e non vengono prese in considerazione: ieri la celebrazione di Mussolini nella chiesa di Santa Caterina, in via Umberto, con tanto di saluto fascista che non è stato preso sotto gamba e per nulla accettato in primis dall’Anpi di Catania, che ha annunciato di presentare un esposto alla Magistratura, e anche da Catania Bene Comune, che chiede dei provvedimenti da parte della Curia.
In relazione alla notizia diffusa oggi, la Digos di Catania sta procedendo alla visione di tutti i filmati per accertare i fatti e proseguire nelle valutazioni investigative.
Lo scopo è quello di individuare relative ipotesi di reato con conseguenti responsabili, sperando in un esito positivo delle indagini.
Questa, ad ogni modo, è una faccenda che richiama una vecchia e triste pagina della storia italiana.