CATANIA – Il saluto fascista di ieri in chiesa nel corso della commemorazione a Benito Mussolini non è andato giù all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Catania, pronta a fare ricorso alla magistratura: “Quanto accaduto – spiega il presidente dell’associazione, Santina Sconza – è assolutamente anticostituzionale. È già successo in passato e siamo pronti a ricorrere alla legge”.
Secondo la legge Scelba del 20 giugno 1952 e la legge Mancino del 1993 chi “persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della resistenza” può essere punito severamente dai due ai cinque anni di reclusione.
“Un episodio analogo – continua infuriata la Sconza – si è verificato l’anno scorso a Ognina, ma questa volta credo che si sia esagerato. Non è ammissibile che anche i rappresentati religiosi facciano il saluto romano”.
Nel 2015 l’Anpi aveva già presentato un esposto attraverso i suoi avvocati Antonio Pastore (penalista) e Claudio Longhitano (civilista), nonché vicepresidente dell’associazione. E quest’anno sembra che la storia possa ripetersi nuovamente: “È un episodio molto grave – spiega il presidente Anpi – e credo ci siano tutti gli estremi per presentare un ricorso alla magistratura. Nessuno può inneggiare al fascismo”.
Nello specifico, infatti, viene contestato solo ed esclusivamente il gesto dei camerati: “Se vogliono ricordare Mussolini hanno i diritti per farlo, ma che lo facciano in silenzio, come si fa in tutte le funzioni religiose. Credo che monsignor Gristina debba far sentire la sua voce”.