Abusivismo: demolizione a Licata. Stop ai lavori dopo minacce a titolare ditta

Abusivismo: demolizione a Licata. Stop ai lavori dopo minacce a titolare ditta

LICATA  Stamattina gli operai incaricati della demolizione degli edifici abusivi di Licata non si sono presentati. Dietro questa decisione ci sarebbero delle pesanti intimidazioni: il titolare dell’impresa Patriarca di Comiso ieri mattina ha denunciato alla Procura di Ragusa di aver ricevuto una lettera intimidatoria dal contenuto inequivocabile:“Via da qui o ti ammazziamo”. 

Mentre le ruspe restano ferme all’interno del distaccamento dei vigili del fuoco, il Comune di Licata sta procedendo a verificare se alcuni ex proprietari degli edifici abusivi intendono demolire gli immobili a spese proprie.

Non è consentito a dei delinquenti di impedire l’applicazione delle regole di uno Stato di diritto, per cui è ovvio che prenderemo le dovute misure. Il titolare della ditta va protetto e garantito” ha commentato ieri sera il procuratore di Agrigento, Renato Di Natale. “Ho intenzione – ha chiarito Di Natale – di investire un Comitato per l’ordine la sicurezza pubblica, affinché si trovino dei rimedi per evitare che la demolizione di immobili abusivi vada a bloccarsi”.



Non sono dello stesso parere i componenti del Comitato per la tutela della casa, a cui sono iscritti molti degli ex proprietari delle case da abbattere. “Fermate le demolizioni” è il messaggio dello striscione che è stato appeso sul balcone centrale del Comune di Licata, dove i membri del Comitato sono in assemblea permanente da martedì pomeriggio.

C’è un disegno di legge all’Ars per il riordino delle coste – ha dichiarato Angelo Curella, presidente del Comitato per la tutela della casa – e non ne conosciamo il contenuto, ma vorremmo che le demolizioni fossero fermate fino a quando la legge in questione non verrà approvata. La nostra è una protesta pacifica, nessuno di noi ha provocato incidenti né lo farà”.