“I controlli ci sono”… sostiene il vice sindaco di Catania

“I controlli ci sono”… sostiene il vice sindaco di Catania

CATANIA – Continua il serrato botta e risposta fra gli abitanti del centro storico, i commercianti e le istituzioni. Questa volta a scendere in campo per dire la sua è il vice sindaco Marco Consoli, anche assessore alla polizia municipale. Risponde subito alla provocazione lanciata da Dario Pistorio, presidente provinciale Fipe, che, alcuni giorni fa, rilasciando un’intervista a NewSicilia.it ha lamentato la carenza di sicurezza e di controllo in città.

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Il problema però è che il 2013 ce lo siamo lasciati alle spalle da un pezzo e siamo alle soglie del 2015. Ed è sotto gli occhi di tutti che proprio durante il fine settimana, quando c’è un maggiore assembramento di gente nei luoghi della movida, non si vedono con la stessa frequenza di prima appunto, le camionette di polizia, carabinieri e finanza accompagnante dalle unità cinofile ad effettuare serrati controlli. Altrimenti degli spacciatori di via Perrotta, di cui si lamentano tanto i residenti, ne sarebbe già stato fatto un succulento boccone.

Con un colpo alla botte e uno al cerchio c’è anche da dire che il dimezzamento di forze all’interno dei corpi di polizia crea non poche difficoltà nel controllo del territorio. Questa, però, non è una giustificazione che soddisfa i residenti che apostrofano la movida catanese con l’aggettivo “selvaggia”. E il vice sindaco si difende così.

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Beh su questo preciso aspetto, ci potrebbe essere qualcuno che ha da ridire… e forse più di uno, dal momento che la lamentela unanime è che i pub ogni sera sforano ampiamente i margini di suolo pubblico concessogli e c’è mancato poco che qualche tavolino, quest’estate, lo trovassimo direttamente dentro la fontana di piazza Teatro Massimo.

Ma ora riflettiamoci un attimo: che motivo avrebbero i residenti di lamentarsi se la movida fosse davvero così bella? Non la apprezzerebbero pure loro? Qualcosa in tutta questa discussione quindi non quadra. C’è chi non la racconta giusta.

E intanto nel calderone delle critiche finisce anche la polizia municipale che secondo l’opinione più diffusa se avvertita la notte non interviene con tempestività, lasciando in attesa il richiedente anche per ore.

E anche in questo caso la risposta di Marco Consoli non si fa attendere.

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C’è chi la vuole cotta e chi cruda e ancora dopo anni non si arriva ad un punto di incontro. A telecamere spente, però, il vice sindaco parla anche della necessità urgente di dotarsi di un regolamento “che possa una volta per tutte chiudere una stagione infernale in cui l’abusivismo l’ha fatta da padrone. Infatti ci portiamo dietro un eredità passiva e pesante” .

Così fra schiamazzi notturni, spaccio, disagi e lamenti generali continua a scorrere la vita in centro storico. Attendiamo l’arrivo del primo luminare che proponga un tavolo di concertazione che abbia un unico obbiettivo: risolvere il problema alla radice, senza perdersi in chiacchiere e lasciando tutti più o meno contenti.

Sarà, forse, chiedere troppo?