VITTORIA – In un tempo dominato dai social media, dalla rete, dalla lettura veloce e distratta c’è chi ancora conserva una sana passione per il mondo classico e per il latino sino a definirsi compiaciuto “un giovane latinista”. Si chiama Gianluca Vindigni ed è un giovanissimo laureando in lettere classiche a Catania e ha raggiunto un prestigioso traguardo. È’ arrivato secondo nella terza edizione del Certamen, una competizione nazionale legata alla traduzione dal latino organizzata dal liceo Marchesi di Mascalucia.
Già lo scorso anno il giovane latinista si era classificato secondo e quest’anno ha bissato l’argento con la traduzione di un brano di Cicerone tratto dal “De Oratore”. NewSicilia.it ha intervistato un felicissimo Gianluca.
– Dove hai studiato e quando è nata la passione per il latino?
“Ho studiato presso il liceo Scientifico Cannizzaro di Vittoria, e la mia passione per il latino nasce a partire dal secondo anno, nel lontano 2005, sotto la guida del professore Daniele Liberto, mentore e maestro di vita, che è riuscito, oltre a farmi invaghire di latino, a far sì, grazie ai suoi insegnamenti, che io riuscissi ad ottenere questi due importantissimi traguardi per la mia carriera. La passione e l’amore per la grammatica latina crebbero talmente tanto che negli ultimi due anni spesso e volentieri mi cimentavo col professore, nelle ore buche o di supplenza, in traduzioni di brani e in temi grammaticali che fuoriuscivano dal più notevolmente ridotto programma di classe”.
– Perché hai partecipato al Certamen e con quali obiettivi iniziali?
“Ho partecipato perché per me il Certamen costituisce un sogno sin dai tempi del liceo scientifico, una cosa alla quale avrei voluto sempre accedere, la cui possibilità tuttavia mi era totalmente preclusa perché i certamina per lo più erano rivolti agli studenti di liceo classico. Inutili gli innumerevoli fiumi di e-mail mandate invano dal professore Liberto per sperare che magari io venissi inserito. L’obiettivo iniziale pertanto era la partecipazione, che in particolar modo costituisce un sogno per me, assieme al piacere di potermi confrontare con persone appassionate tanto quanto me, e assieme alla speranza e alla fiducia in me stesso di tentare di svolgere una buona gara. Ovviamente il sogno di vincerlo nel mio inconscio c’è sempre stato, ma quando si svolgono simili competizioni poi metti i piedi per terra e affronti tutto senza troppe illusioni o altro”.
– Hai una preparazione particolare prima del concorso? Una sorta di allenamento “alla Rocky” per il latino e le versioni?
“No assolutamente no, ad essere sincero non ho mai fatto alcuna preparazione particolare, considerando che faccio doposcuola di latino da quando ho 18 anni, per cui non ho mai smesso di spiegare grammatica nella mia vita: ecco forse questo mi è stato, inconsapevolmente, di allenamento, chi lo sa”.
– La tua città come ha accolto la notizia? Sei stato sostenuto?
“L’anno scorso assolutamente no, nel minimo indispensabile (ebbi più attenzioni dalla città di Mascalucia), ma quest’anno la cosa sembra cambiata: ho visto tutti molto più interessati, orgogliosi, stupiti, e anche rispettosi nei confronti di chi crede ancora nel Latino, che ahimè, oggi purtroppo è una lingua erroneamente snobbata”.
– Quali sogni nel cassetto?
“I miei sogni futuri sono in primis l’insegnamento, poi il riuscire a diventare un filologo classico, pubblicando testi di grammatica latina, versionari, e quant’altro, lavori comunque già cominciati e sul mio PC ma ancora in fase di perfezionamento che attendono solo il loro giorno futuro. Ovviamente, spero di averne le capacità e la fortuna di poter realizzare tutto quanto sogno sin da quando ero adolescente, mettendoci sempre tutto l’amore possibile per il latino che mai è svanito!”.