PALERMO – A palazzo d’Orleans si gioca una lunga battaglia a scacchi tra il presidente Rosario Crocetta e il sottosegretario Davide Faraone.
La partita si è conclusa poco più tardi delle 20 di ieri sera con uno scacco al Re di Faraone ai danni del governatore.
Per Crocetta è stata fatale la “mossa del Tso” con la quale il suo avversario ha acquisito un discreto vantaggio che ha poi condotto al sostanziale “pari e patta” di ieri sera.
“Un confronto utile e proficuo – afferma Crocetta – nel corso del quale è stata ribadita l’incisività dell’azione di governo che ha consentito di raggiungere importanti obiettivi come il risanamento dei conti, il rilancio dell’economia e una crescita complessiva della Regione -. Confermata da tutti – conclude – la volontà di continuare questo percorso già avviato insieme al presidente Crocetta fino alla naturale scadenza della legislatura”.
I due contendenti si stringono la mano e come nelle migliori trattative entrambe le parti non sono pienamente soddisfatte.
Crocetta incassa e Faraone si accontenta di quel pari e patta che sostanzialmente decreta l’appoggio dei “renziani” al governo fino allo spirare della legislatura, almeno sulla carta.