CATANIA – Hanno incrociato le braccia per tre ore per protestare contro il blocco degli automatismi stipendiali. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco hanno deciso di mettersi di traverso lamentando fino ad ora solo promesse e pochi fatti.
Da Aosta ad Agrigento più del 40% degli operatori si sono fermati per lanciare un segnale forte al governo: “Ci tolgono il sangue: meglio donarlo”. È questo lo slogan provocatorio lanciato dalla consulta sicurezza, costituita dalle sigle sindacali SAP, SAPPE, SAPAF E CONAPO.
Così un’ambulanza è stata parcheggiata davanti la questura di via Manzoni a Catania per consentire le donazioni di sangue.
C’è stato, dunque, chi ha chiesto il permesso sindacale e chi il congedo straordinario proprio per la donazione ma tutti sono scesi in strada per una stessa causa: combattere il blocco degli stipendi che comporta più responsabilità e meno soldi.
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Mensilmente ci vanno sotto di quattrocento euro ciascuno. A questo generale malumore si somma anche il mancato rinnovo dei contratti dal 2010. Così giorno sette si confronteranno con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che li riceverà a Roma. Adesso chiedono solo fatti e poche parole.