CATANIA – Una petizione per ottenere un regolamento ufficiale dall’Università di Catania per quanto riguarda l’accesso dei fotografi nelle aule in cui si svolgono le sedute di laurea. È quanto è stato fatto da alcuni studenti ed ex studenti del dipartimento di Scienze Umanistiche, sul sito Change.org, alla luce di ciò che accade al Monastero dei Benedettini.
Per essere precisi, lo scontro sarebbe entrato nel vivo nel momento in cui il dipartimento ha stabilito che la dissertazione della tesi deve essere separata dalla proclamazione.
Questa decisione ha comportato che al primo momento, celebrato generalmente in aule molto piccole, avessero accesso esclusivamente il laureando in compagnia di pochi parenti e amici. Della serie “Meno siamo meglio stiamo” come diceva Arbore. Ma a Catania non è stato proprio così: i fotografi professionisti non hanno rinunciato ad entrare creando disappunto in sala, ma soprattutto, stando sempre a quanto riferiscono gli studenti, ostacolando l’eventuale libertà da parte di amici e parenti di fare foto.
La “missione”, se così possiamo chiamarla, è stata lanciata da Valentina Vitale, ex studentessa, che ha promosso la petizione insieme con Alice, Federica e Eleonora.
“Vogliamo essere liberi di scegliere se comprare le foto scattate dagli operatori specializzati che popolano le sessioni di laurea oppure avvalerci del servizio di parenti o amici che invitiamo autonomamente ad essere presenti – dichiara Valentina -. Inoltre, dopo quanto affermato dall’avvocato Branciforte, è chiaro che quelli presenti al Monastero non sono fotografi ‘ufficiali’ dell’ateneo”.
Il nodo incriminato sarebbe proprio l’ufficialità. Parliamo della richiesta di un un vero e proprio bando che disciplini tutta la faccenda così come afferma Alice: “Noi chiediamo all’Università di tutelarci garantendo informazioni chiare per tutti e un regolamento che possa, in maniera trasparente, far capire come avvengono le selezioni delle figure professionali che si occupano dei servizi fotografici – continua Alice -. Che sia l’attuale fotografo o un altro (o anche più di uno) a vincere un eventuale bando di un concorso futuro, non è materia che ci riguarda direttamente purché le selezioni siano effettuate in maniera chiara e regolare, come siamo sicuri che l’Università di Catania potrà garantire”.
Dal canto suo il rettore dell’ateneo catanese Giacomo Pignataro ha fatto sapere che, insieme ai suoi collaboratori, sta già esaminando le carte per rendere il tutto il più trasparente possibile.