Gela, inconsolabile Valentina: “E’ stata colpa mia”

Gela, inconsolabile Valentina: “E’ stata colpa mia”

GELA – Non esiste alcun gesto o parola di consolazione che possa dare pace a Valentina Votadoro, l’infermiera ventisettenne coinvolta nell’incidente che ieri, durante le prime luci dell’alba sulla superstrada Catania-Gela, ha stroncato sul colpo le vite dei due genitori Rosario Votadoro e Maria Reale.

Avrei dovuto morire io, non mia madre“, ad un giorno di distanza dalla tragedia, parla così la figlia maggiore, fortunatamente uscita illesa dall’impatto frontale che ha coinvolto anche la sorella più piccola di quindici anni, attualmente ricoverata all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta in coma farmacologico.

È grande il senso di colpa dell’unica componente della famiglia in grado di raccontare l’accaduto, che nutre un immenso amore nei confronti dei genitori che, pur di farla studiare, hanno fatto immensi sacrifici.

Non appena giunta al pronto soccorso, la ragazza avrebbe raccontato che per volere del destino non era lei stessa ad essere seduta nella parte anteriore della vettura in quanto la madre le avrebbe offerto più volte quel posto con l’intenzione di farla viaggiare con maggiore comodità.

Era già successo tante altre volte, dopo una breve vacanza in Sicilia, Valentina avrebbe dovuto fare ritorno a Varese per riprendere servizio come infermiera all’Ospedale di Circolo Fondazione Macchi di viale Borri. Proprio per questa ragione si trovavano sulla statale 177 Bis che porta all’aeroporto di Catania Fontanarossa, invece la meta non è mai stata raggiunta.

Le cause dell’impatto sono ancora ignote, ma i tre giovani gelesi a bordo della macchina contro la quale è avvenuto lo spaventoso schianto, una Renault Clio, non erano in stato di ebbrezza perché l’alcool test è risultato negativo.