CATANIA – L‘hinterland etneo è caratterizzato da decine di comuni che si snodano senza soluzione di continuità attorno a Catania come ramificazioni di un’unica grande pianta.
Strade che uniscono il mare e la montagna dove nei secoli sono sorti borghi che da manciate di case affacciate sulle vie commerciali sono diventate nei secoli grossi centri abitati da migliaia di persone.
Convergono sulla grande città per buona parte delle attività quotidiane, scuola, lavoro e svago pur mantenendo orgogliosamente una propria autonomia amministrativa.
Case, chiese, piazze, vie spesso contese tra più comuni creando confusione nella gestione amministrativa ordinaria e vero caos durante le emergenze.
La chiesetta della Ravanusa, importante santuario mariano meta di tanti devoti, e resa celebre dalla novella “Nedda” di Verga, è l’esempio forse più emblematico di questa situazione.
Ricade sul territorio comunale di Sant’Agata Li Battiati, Tremestieri Etneo e San Giovanni La Punta, cui appartiene per culto e tradizione.
Se fino a qualche anno fa era la Provincia ad intervenire super partes oggi, dopo la dismissione, regna un clima di incertezza e spesso di abbandono. Illuminazione, semafori pedonali, spartitraffico, cordoli, dossi, autovelox: a chi compete l’istallazione, la cura, la vigilanza su queste strade?
“Le strade di confine inevitabilmente risentono di una certa sofferenza anche se i confini comunali sono sempre delimitati in modo netto, così come le competenze amministrative e di gestione; tuttavia è fondamentale usare il buonsenso e una corretta comunicazione tra le amministrazioni” afferma il comandante dei Vigili Urbani di San Giovanni La Punta, Roberto Cona.
“In caso di incidente, ad esempio, si interviene sempre e comunque in modo puntuale, competente e rispettoso in piena collaborazione con i colleghi del comune limitrofo” conclude.
Altro caso limite è la via Monaci Mantia, sempre contesa tra San Giovanni La Punta e Tremestieri Etneo, dove la zona di confine tra i comuni è divenuta una discarica a cielo aperto.
Materiali edili, rifiuti di vario genere e tanto, tantissimo, amianto.
“Per affrontare in modo deciso e definitivo il problema con l’amministrazione comunale di Tremestieri abbiamo indetto un tavolo tecnico per la settimana prossima: sarà necessario trovare soluzioni chiare e decise” ha dichiarato l’assessore puntese Orazio Caruso.
“Non possiamo pensare di intervenire solo in emergenza ma bisogna fare prevenzione. Come amministrazione di San Giovanni La Punta abbiamo tante soluzioni in cantiere” conclude.
Buonsenso e collaborazione, dialogo e comuni intenti tra chi governa, sono le chiavi del successo e del vivere civile, in quelle che da “terra di nessuno” possono diventare esempi virtuosi di buone prassi amministrative.