Vittoria, crisi agricola senza fine. Cracolici rassicura ma soltanto Pachino ottiene qualcosa

Vittoria, crisi agricola senza fine. Cracolici rassicura ma soltanto Pachino ottiene qualcosa

VITTORIA – Continua la crisi incessante dell’agricoltura a Vittoria. Dopo le mobilitazioni dei giorni scorsi – con la presenza in città prima dell’eurodeputata Michela Giuffrida e poi dell’assessore regionale Antonello Cracolici – ieri c’è stato un vertice alla presenza del ministro Martina e dei sindaci della fascia trasformata per chiedere risposte immediate.

L’assessore Cracolici ha espresso soddisfazione per l’incontro: “Il ministro Martina ha condiviso lo stato di crisi del settore ortofrutticolo siciliano. Si è impegnato a sostenere una ‘moral suasion’ nei confronti della grande distribuzione, con specifiche campagne promozionali sul pomodorino siciliano e sugli gli altri prodotti dell’ortofrutta”.

 “Il ministro delle Politiche Agricoleha aggiunto Cracolici si è detto pronto a studiare opportune misure per far fronte alla crisi congiunturale che ha fatto crollare il prezzo di acquisto alla produzione, e a sostenere azioni che dovranno affrontare la crisi strutturale delle modalità di organizzazione del comparto produttivo siciliano”. 

Ma ancora non sono arrivate risposte certe sulle richieste dei produttori ipparini che chiedono l’attivazione della clausola di salvaguardia, la dichiarazioni dello stato di crisi e una moratoria.

Il primo cittadino di Pachino Roberto Bruno, con una nota, ha comunicato di aver chiesto e ottenuto al ministro “un aumento dei controlli e iniziative con la Grande distribuzione organizzata” e con la catena McDonald’s una promessa per l’acquisto di pomodoro Pachino Igp.

“Con la consapevolezza che il brand “Pachino” è vincente e che va rivisto e rimodulato affinchè possa diventare definitivamente traino del comparto”, ha aggiunto il sindaco.



Ma se il commissario europeo Hogan rimanda tutto al 14 marzo, in occasione del prossimo vertice per fare il punto sull’agricoltura, Vittoria non può più aspettare.

Per Giovanni Moscato di #selaamilacambi “l’assessore Cracolici o è un marziano o non ha capito che ogni giorno Vittoria sta morendo. Mentre l’assessore è soddisfatto il sindaco Nicosia rimane in silenzio. Non ha ottenuto alcunché e ha messo soltanto il cappello sulla protesta. Il sindaco di Pachino invece è chiaro: le clausole di salvaguiardia gli altri stati europei non vogliono attivarle. In più un altro schiaffo: lo stato di crisi non sarà proclamato da qui a breve. Intanto mentre il pomodoro di Vittoria marcisce, Pachino – con il suo Igp – è riuscita a chiudere accordi con la gdo e con Mc Donald’s. Cosa vuol dire questo? Un altro danno per Vittoria perché mentre il prodotto con un marchio viene valorizzato e venduto il nostro – grazie alla cattiva politica cittadina degli ultimi 30 anni – senza marchio viene ulteriormente svalutato”.

Il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia spiega, a seguito dell’incontro istituzionale, di “aver registrato un’assunzione di impegno da parte di Cracolici, che ha assicurato che la dichiarazione dello stato di crisi sarà portata quanto prima all’esame della giunta regionale. Ritengo positivo che il ministro abbia incaricato il capo-dipartimento competente di redigere la relazione a sostegno delle misure di salvaguardia dei nostri prodotti, così come giudico positivo l’impegno assunto in materia di controlli sugli ingressi di merce dei Paesi terzi, sulla tracciabilità e sull’etichettatura”.

“Sulla moratoria dei debiti agricoli, invece, abbiamo registrato un atteggiamento in chiaroscuro del ministro, che ha rappresentato le tante difficoltà di attuare una simile misura. E siccome quello della moratoria è uno dei punti cardine della piattaforma delle richieste del comparto, nonostante l’esito positivo del vertice, restiamo vigili e, se da un lato proseguiremo l’attività di monitoraggio per verificare che su tutti gli altri punti della vertenza si proceda con decisione e in tempi celeri, dall’altro continueremo a portare avanti la mobilitazione”, ha aggiunto Nicosia.

Intanto il Movimento Cinque Stelle ha proposto un’azione legale contro l’accordo Eu – Marocco e l’attivazione della clausola di salvaguardia.