CATANIA – E’ entrato nella fase operativa il Progetto “Simit: Costituzione di un sistema integrato di protezione civile Italo-Maltese” – Progetto Strategico Italia-Malta 2007-2013, mirato alla prevenzione e mitigazione dei rischi di natura geologica nell’area del Canale di Sicilia ed alla realizzazione di un piano di Protezione Civile nelle isole di Lampedusa e Gozo.
L’Università di Catania è partner del progetto, tramite il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali. Lead partner è il Dipartimento della Protezione Civile della Regione siciliana, mentre gli altri partner sono il Dipartimento della Protezione Civile di Malta e le Università di Palermo e di Malta.
Nel corso della due giorni (16 e 17 settembre) organizzata a Gozo e a La Valletta dal Dipartimento della Protezione Civile di Malta sono stati presentati gli stati di avanzamento degli studi geologici, geofisici ed ingegneristici finalizzati alla realizzazione di un “Gis Thematic Risk Map” su cui fondare i piani di protezione civile di Gozo e Lampedusa.
A rappresentare l’Ateneo di Catania sono stati il responsabile scientifico del progetto, la prof.ssa Agata Di Stefano, con la docente Grazia Lombardo ed i collaboratori Niccolò Baldassini, Chiara Cicero, Francesco Panzera, Simona Sicali e Alfio Russo.
Nell’ambito del progetto l’ateneo di Catania si sta occupando degli studi geologici (coordinatore prof. Carmelo Monaco), geofisici (prof. Giuseppe Lombardo) ed ingegneristici (prof.ssa Grazia Lombardo) oltre alle attività di promozione e comunicazione (responsabile Alfio Russo).
Il progetto prevede la realizzazione di piani di protezione civile che consentiranno di pianificare e gestire le varie emergenze attraverso la rete istituzionale tra i soggetti coinvolti.
Il portale, che sarà pronto in tempi brevi, consentirà lo scambio immediato delle informazioni necessarie, costituendo una sorta di sala operativa virtuale integrata Sicilia-Malta, con attività di monitoraggio continuo.
Dal mese di aprile del prossimo anno avranno inizio le esercitazioni trans-frontaliere (a Gozo e a Lampedusa) per testare le procedure di gestione operativa delle criticità con verifiche dei piani attraverso esercitazioni congiunte”.