VITTORIA – Era il 14 maggio del 2013 quando nell’estremo tentativo di salvare la propria casa da un pignoramento per un debito non colmato, ma di bassa entità, Giovanni Guarascio si diede fuoco.
A soccorrerlo, e a rimanere seriamente feriti, due agenti di polizia e la moglie.
Dopo qualche giorno di agonia il muratore vittoriese che aveva investito tutti i propri risparmi per costruire la casa morì. Da quel giorno il caso Guarascio è divenuto un simbolo per la lotta contro i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari: a Vittoria sono tantissime e non mancano le opacità di un sistema perverso.
Per questa ragione la procura iblea ha aperto un’inchiesta che ancora non si è conclusa e sono nate delle proposte per l’impignorabilità della prima casa portate avanti dal Movimento Cinque Stelle.
Proprio i grillini – con il loro stato maggiore – saranno presenti domani in città perché hanno contribuito con i soldi della loro indennità a riacquistare la casa dei Guarascio e a donarla alla famiglia.
Vi saranno Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, impegnati tantissimo in questi giorni in una controffensiva mediatica dopo il caso di Quarto e delle presunte infiltrazioni mafiose. Con una nota il Movimento ha comunicato che “i deputati regionali hanno provveduto ad acquistare la casa, subito donata alla famiglia, con le somme che accantonano mensilmente rinunciando a gran parte del loro stipendio.
La donazione dei deputati viene definita altamente simbolica e serve infatti ad accendere i riflettori sulla legge voto sull’impignorabilità della prima casa, fortemente voluta dal M5S (prima firmataria è la parlamentare Cinquestelle Vanessa Ferreri) attualmente ferma al Senato.
A intervenire a gamba tesa sulla vicenda sono però i Forconi, autori di numerose battaglie specie nel ragusano per difendere le case all’asta. Il movimento di Mariano Ferro è critico perché “le buone azioni non si raccontano, si fanno e basta soprattutto se si tratta di buone azioni di un certo tipo in momenti particolari”.
Il riferimento è alle prossime elezioni amministrative che si terranno proprio a Vittoria con il Movimento che in città è diviso da una guerra fredda – a colpi di querele e conferenze stampa – tra due meetup distinti e separati. Uno dei due ha espresso una candidatura, quella di Irene Nicosia, che dovrà essere ratificata dal blog nazionale per dirsi certificata.
L’altro sta ancora scegliendo il candidato ed è quello più organicamente vicino ai deputati regionali e nazionali.
“Se poi queste stesse strumentalizzazioni – spiegano i Forconi – avvengono in un “momento elettorale” il sapore diventa addirittura amaro, e si sfiora la disonestà intellettuale”.
“Non vi è passato per la mente che dichiarando pubblicamente l’operazione prima delle elezioni viene assolutamente meno quello spirito genuino di solidarietà che ci si aspetterebbe in questo caso? – attaccano i Forconi -. Ricorda Vanessa Ferreri, deputata cinquestelle, che si dice addirittura prima firmataria sull’impignorabilità della prima casa, di essere venuta a Casa Pacetto e che le fu chiesto di adoperarsi per ottenere un prestito a Roberta (la figlia di Pacetto) per consentire alla famiglia di riacquistare la loro casa e di avere risposto all’istante che non si poteva fare? La famiglia Pacetto, così come le centinaia di altre persone che perdono casa o azienda, perché non ha queste possibilità? E invece di fare un’azione così eclatante solo per la famiglia Guarascio, perché non si cerca di dare una possibilità a tutti premendo sul governo per l’impignorabilità della prima casa? I casi “comuni” fanno forse meno campagna elettorale? Siamo solo sinceramente felici per la Famiglia Guarascio, per il resto buona campagna elettorale”.
L’onorevole Ferreri su Fb si è detta “delusa” dalla posizione dei Forconi: “Condividiamo la stessa battaglia, oppure siamo un intralcio ai vostri interessi politici? Delle due, una! Non ho trovato un briciolo di coerenza nelle vostre parole. Mi chiedo ancora perché attaccate il Movimento 5 Stelle che ha presentato una legge di iniziativa popolare… difesa e votata. Non vi è piaciuto il modo che abbiamo utilizzato per risollevare il problema? Pazienza, me ne farò una ragione”.
Domani saranno resi noti nello specifico i dettagli della donazione. La trasmissione Servizio Pubblico aveva raccolto 78mila euro per riacquistare l’abitazione della famiglia Guarascio.