Bilancio, cartellonistica, spese di Bianco: la difficile fine d’anno del Comune di Catania

Bilancio, cartellonistica, spese di Bianco: la difficile fine d’anno del Comune di Catania

CATANIA – Non sarà una fine d’anno serena per l’amministrazione etnea che – come chi si affretta all’ultimo a comprare i regali di Natale – è ancora indietro su diversi punti.

In primis il bilancio di previsione 2015. Quest’ultimo potrebbe essere approvato tra il 29 e il 30 dicembre: praticamente una previsione di spese su un anno già trascorso. Un bilancio, tra l’altro, che i consiglieri dovranno studiare in fretta e in furia per poter proporre modifiche ed emendamenti.

La recente relazione dei revisori ha dato un parere positivo al bilancio condizionato, però, da alcune prescrizioni che si dovranno tramutare in emendamenti. Dopo la recente riunione della commissione bilancio, con il parere dei revisori arrivato quasi alle 13, un altro giallo ha caratterizzato l’iter amministrativo.

Infatti il bilancio era stato distribuito, il 23 mattina, all’interno di un supporto magnetico ma con sorpresa dei consiglieri all’interno non vi era il documento contabile.

Un altro incidente di un percorso accidentato. Sempre a proposito di scadenze ha fatto molto discutere la denuncia del presidente della commissione patrimonio, il consigliere Tomarchio, in merito alle conseguenze di una mancata approvazione del regolamento affissioni e pubblicità.

Si potrebbero perdere sino a 3 milioni di euro – secondo il consigliere – di introiti per il Comune. La Job Creation, che da tempo conduce una dura battaglia per il rispetto di una sentenza del Cga, è tornata alla carica con una campagna di affissioni che punta il dito direttamente contro l’amministrazione.

L’azienda del settore dell’impiantistica pubblicitaria ha vinto un ricorso al Cga che ha considerato nullo l’accordo tra il Comune e i maggiori operatori del settore considerato una sorta di “sanatoria”.

Così gli impianti sono stati oscurati ma – con una nota dello stesso Comune – oltre 150 sono stati ammessi al riutilizzo.

Intanto i grillini incalzano il sindaco Enzo Bianco sulle spese istituzionali.

Sono trascorsi 30 giorni dalla richiesta di accesso agli atti, elaborata dal meetup Catania5stelle di piazza Guardia ed inoltrata dalla senatrice Nunzia Catalfo e dalla deputata regionale Gianina Ciancio, ma ancora non è arrivata nessuna risposta.

“Il sito del Comune è latitante per trasparenza – spiegano i pentastellati – e mancano molti documenti a corredo delle uscite sostenute dal primo cittadino catanese, dalla data del suo insediamento ad oggi. Scontrini, giustificativi, allegati e fatture sono ancora custoditi gelosamente nei cassetti di Palazzo degli Elefanti”.

Così è stata inoltrata una diffida ufficiale dall’Ars, sottoscritta dalla deputata Ciancio: se il primo cittadino catanese non fornirà i documenti richiesti entro i cinque giorni previsti per legge, il M5S “sarà, suo malgrado, costretto ad adire le vie legali per il reato di cui all’art. 328 codice penale, rifiuto di atti d’ufficio. Omissione”.

“Continueremo la nostra azione Fiato sul collo affinché sia le spese anticipate al sindaco Bianco e sia quelle relative al bilancio comunale siano trasparenti e a disposizione di tutti i cittadini catanesi”, dicono le due portavoce del M5S.