CATANIA – Lunedì mattina sono entrati in vigore i nuovi orari Trenitalia per la Sicilia.
Grazie ad un’app si potranno monitorare semplicemente con lo smartphone orari, tragitti e anche eventuali ritardi.
Soprattutto i ritardi da quanto emerge dal monitoraggio del Comitato Pendolari che già da lunedì mattina ha analizzato gli orari, i treni e tragitti con il seguente risultato: cinquantaquattro treni in anticipo, 44 in perfetto orario, 170 in ritardo, 11 soppressi, 370 i treno-chilometri cancellati, 1.804 minuti di ritardo accumulati pari a 30 ore.
Il comitato ha monitorato i percorsi Palermo-Messina, Palermo-Agrigento, Trapani-Piraineto, Caltanissetta-Agrigento, Catania-Caltanissetta,Catania-Palermo, Messina-Catania-Siracusa e la Siracusa-Ragusa-Gela-Canicattì-Caltanissetta.
Quasi 300 treni sotto osservazione: oltre la metà è arrivato in ritardo; 54 treni in anticipo e solo 44 su 297 in orario.
“Con i nuovi orari già dal primo giorno abbiamo voluto monitorare l’andamento. Il dato più rilevante è quello dei ritardi: 30 ore! – afferma Giosuè Malaponti del Comitato Pendolari siciliani – Ci domandiamo come avrà intenzione d’agire la Regione Siciliana, che da gennaio 2015 ha in carico i servizi ferroviari, anche per quanto riguarda le penali prevista dal mancato rispetto degli obiettivi imposti per il 2015 (stabiliti all’89% di treni arrivati puntuali come si legge nella Carta dei servizi di Trenitalia). Ci chiediamo anche a quale ufficio regionale ci dovremmo rivolgere per esporre tali problematiche“.
“Ritenevamo che la gestione del servizio ferroviario in mano alla Regione Siciliana – afferma in una nota il Comitato – avrebbe, sicuramente, accorciato le distanze di dialogo e di collaborazione tra gli utenti ed i Comitati dei Pendolari, ma tutto ciò non è avvenuto. Avevamo più volte rappresentato alla Regione, di tenere presente due aspetti importanti: di fare molta attenzione perché Trenitalia avrebbe fatto valere tutto il suo peso di monopolista nella redazione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario siciliano; e di stare molto attenti – conclude la nota – a non fare, con il nuovo contratto, il ‘Treno della Politica‘”.
Il Comitato Pendolari denuncia, inoltre, la situazione di abbandono della stazione centrale di Catania. “Tabelloni digitali spenti, nessun avviso cartaceo e oltre 200 passeggeri che venivano sballottati da un binario all’altro – continua Malaponti-. Il contratto prevede che le informazioni di servizio siano erogate dalla Regione. Per quali servizi stiamo pagando?“.